Basilicata: presentata una proposta per un percorso che porti le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e ex Rmi fuori dal precariato. I dettagli

In data odierna presso il Palazzo del Governo regionale di Basilicata si è tenuto un incontro fra le organizzazioni sindacali, l’assessore Michele Casino e alcune lavoratrici e lavoratori ex Tis e ex Rmi di Basilicata.

I sindacati hanno chiesto si facciano passi avanti concreti sulla questione.

Di seguito la proposta della CUB consegnata a Casino per un percorso che porti le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e ex Rmi fuori dal precariato, proposta elaborata in collaborazione con Cgil e Uil e recepita dall’assessorato e dai tecnici presenti al tavolo.

Sulla base di tale proposta, ci si è dati appuntamento con le parti affinché si arrivi finalmente ad una risoluzione della vertenza:

“Nell’ambito della definizione di un percorso per la stabilizzazione degli oltre 1800 lavoratori ex TIS ed RMI, attualmente impiegati in lavori di pubblica utilità presso pubbliche amministrazioni, con il presente estratto si intende evidenziare quali soluzioni possano essere messe in atto in un periodo di breve e medio termine per il passaggio dei suddetti lavoratori a condizioni di lavoro e di vita meno precarie e più tutelate.

Va istituito, anzitutto, uno specifico “bacino dei lavoratori di pubblica utilità” che includa esclusivamente la platea ex Tis e ex Rmi, i cui componenti potranno aderire su base volontaria e senza vincoli di età.

Scopo della costituzione di detto bacino è creare un “serbatoio” di maestranze disponibili a prestare la propria opera, dietro regolare contrattualizzazione, con gli attinenti diritti e doveri, nel contesto della attuazione di un Piano straordinario per la cura del territorio (cd. “Le vie grigio-verdi”), da definire in concerto con i Comuni e gli Assessori interessati, verificando anche la possibilità di utilizzo dei fondi del PNRR o dei Fondi Europei per l’impiego dei beneficiari nella platea idraulico-forestale, guardando alla Strategia Forestale Nazionale dell’Agenda 2030.

Nell’ambito di detto piano è necessario, inoltre, il coinvolgimento delle Province che con l’utilizzo di fondi europei possono emanare avvisi pubblici per l’individuazione di una platea con requisiti di esperienza nel settore idraulico forestale per il reclutamento di figure da impiegare in attività di cantonieri per la manutenzione stradale.

Le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e ex Rmi che sceglieranno di non aderire al Bacino di Pubblica Utilità potranno rimanere nell’ambito delle misure di riferimento, continuando a percepire il sussidio attualmente riconosciuto, nell’attesa di eventuali auspicate norme per la stabilizzazione nella pubblica amministrazione.

Per le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e ex Rmi che prestano la propria attività presso enti ministeriali, sia che aderiscano o non aderiscano al Bacino di Pubblica Utilità, la Regione Basilicata con deliberati di consiglio e di giunta nonché ogni altra eventuale azione politica chiederà ai ministeri competenti di emanare specifici concorsi.

Per le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e ex Rmi che prestano la propria attività presso i Comuni, sia che aderiscano o non aderiscano al Bacino di Pubblica Utilità, si chiede ai Sindaci di attivarsi per la loro stabilizzazione, anche mediante specifiche procedure concorsuali.

Alle lavoratrici e ai lavoratori ex Tis e ex Rmi aderenti al Bacino di Pubblica Utilità, saranno garantite almeno 102 giornate contributive di lavoro, al fine di garantire un reddito annuale complessivo dignitoso; per gli stessi potrà essere definito un percorso di immissione successivo o contemporaneo in Enti come quello del Consorzio di Bonifica, il progetto Saap, altri Enti regionali e sub regionali.
I lavoratori continueranno ad essere occupati nei luoghi in cui si trovano, nelle mansioni attualmente ricoperte, dove hanno maturato competenze e professionalità, salvo accordo individuale con i lavoratori coinvolti”.