Basilicata: “le cattive acque in cui naviga Acquedotto Lucano non dipendono dagli utenti morosi”! La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del dott. Canio D’Andrea, Presidente Adoc (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori):

“L’Adoc di Basilicata e le altre Associazioni dei consumatori apprendono, con sollievo, che le cattive acque in cui naviga Acquedotto Lucano S.p.A. non dipendono dagli utenti morosi.

Le voci circolate di 190 mila ingiunzioni su 300 mila allacci avevano messo in allarme tutte le Associazioni: un terzo degli utenti morosi significava che i problemi erano enormi.

La notizia che soltanto il 2,7% degli utenti è moroso (8220 secondo Acquedotto Lucano S.p.A.) conferma che le difficoltà del più grande Ente lucano dipendono esclusivamente dalla sua cattiva gestione.

Tuttavia, l’Adoc di Basilicata e le altre Associazioni dei consumatori non possono fare a meno di interrogarsi anche sulla morosità di questa esigua parte di utenti.

Noi crediamo, infatti, che la morosità è dovuta a bollette esose.

Vi ricordiamo che il ventilato aumento di ‘soli 5 Euro annuo‘ ad utenza si è rivelato falso.

Politici e amministratori si sono riempiti la bocca con questo numero per sminuire le richieste dei consumatori ma i fatti li hanno smentiti.

Oggi l’acqua, come avevano denunciato l’Adoc di Basilicata e le altre Associazioni dei consumatori, ai più poveri costa quasi 3 Euro a metro cubo con il doppio svantaggio che i grandi utenti la pagano meno dei pensionati e non sono incentivati al risparmio.

Resta, inoltre, il mistero di quanto è l’ammontare dei crediti dell’Ente.

E, poi, c’è una domanda assillante: ma se tutti gli utenti pagano perché l’Ente rischia il fallimento?

Così l’Adoc di Basilicata e le altre Associazioni dei consumatori sono convinte che ci sono molti conti che non tornano, perciò, vigileranno affinché non siano i soliti noti a pagare.

Meno male che le voci non veritiere di un’altissima percentuale di morosità si sono rivelate false facendo sorridere chi con superficialità guarda la pagliuzza nell’occhio degli altri per ignorare la trave nel proprio occhio.

Resta comunque il fatto che non si può più tollerare che la scelleratezza e la superficialità con cui si sciupano le risorse pubbliche si scarichino sui cittadini.

Chi gestisce la cosa pubblica ha l’obbligo di farlo con diligenza, con intelligenza e con oculatezza e ha anche l’obbligo di essere trasparente nel proprio operato.

Oggi, da quello che si apprende sulla stampa, Acquedotto Lucano S.p.A. è sull’orlo del fallimento mentre nella “Relazione sul governo societario dell’anno 2020” (ultima ad essere pubblicata sul sito di AL) si legge:

‘… I risultati dell’attività di monitoraggio condotta in funzione degli adempimenti prescritti ex art.6, co. 2 e 14, co. 2, 3, 4, 5 del d.lgs. 175/2016 inducono l’organo amministrativo  a ritenere che il rischio di crisi  aziendale  relativo alla Società sia gestibile, per effetto delle seguenti ragioni.

La gestione operativa è generalmente positiva:

  • gli indici di liquidità precedentemente esposti evidenziano alcuni significativi miglioramenti;
  • gli  indici  di  dipendenza finanziaria mostrano un valore  intorno all’unità del rapporto tra la sommatoria del patrimonio  più le passività a medio lungo termine e l’attivo immobilizzato;
  • la Posizione Finanziaria Netta risulta migliorata negli ultimi esercizi;
  • il metodo tariffario garantisce il pieno ristoro dei costi sostenuti (full cost recovery);
  • i rischi individuati e valutati qualiquantitativamente non evidenziano alcuna “soglia di allarme” in grado di poter configurare uno stato di crisi aziendale.’

E ancora nel 2021, a chiusura dell’esercizio finanziario, AQL dichiarò: Un utile di esercizio di € 4,192,904, di aver garantito l’equilibrio economico-finanziario, di aver ottimizzato la gestione aziendale, di aver ridotto i costi di gestione – personale – energetici ecc. ecc…

L’Adoc chiese ad EGRIB e AQL:

‘Ma allora perché aumentate così spropositatamente le tariffe idriche?’

Le risposte furono innumerevole ed enormi bugie smentite dai fatti.

Perciò:

A chi credere?

Non vi sembra un po’ strano?

Non vi sembra che ci dicano bugie?

Bugie sugli aumenti, bugie sulla gestione, bugie sulla solidità dell’Ente.

Tutte bugie puntualmente smentite dai fatti.

Noi pensiamo che chi è avvezzo a dire bugie manipola sempre la verità e, perciò, staremo attenti a che le bugie non vadano a scapito dei cittadini“.