Barile, questi studenti ricordano l’orrore dei campi di concentramento: ecco l’iniziativa

Gli alunni dell’I.C. “Giovanni XXIII” di Barile non vogliono dimenticare perché “coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” (Liliana Segre).

Come fa sapere l’Istituto:

“I ragazzi della scuola secondaria di primo grado e i bambini della scuola primaria di Barile, protagonisti assoluti della giornata-evento dedicata agli orrori della Shoah, ci hanno donato un intenso momento di riflessione, fortemente voluto dai docenti e dalla prof.ssa Teresa Caruso, Dirigente Scolastico dell’I.C. alla presenza del Sindaco Antonio Murano e del parroco Don Davide Endimione.

Utilizzando una pluralità di linguaggi: immagini, testi, poesie, suoni e animazioni, i nostri alunni ci hanno coinvolto e commosso, incitandoci ancora una volta a fare i conti con un passato, che non può essere dimenticato.

Bambini e ragazzi si sono immedesimati in quei bambini, ragazzi, adulti ebrei, rom, omosessuali, disabili, oppositori politici che, per la cattiveria e l’intolleranza di uomini spietati, hanno vissuto orrori indicibili nei campi di concentramento.

Molto emozionati e commossi gli alunni della scuola primaria nell’interpretazione di spezzoni di film “a portata di bambino”: “La vita è bella”, “La stella di Andra e Tati”, “Il bambino col pigiama a righe”, pellicole capaci di trattare l’argomento e restituire le atmosfere dell’epoca senza troppe sfumature cruente, ma adatte a comprendere la malvagità di quegli uomini diabolici che hanno tolto la vita a milioni di persone che avevano solo «la colpa di essere nati».

Turbati e colpiti gli studenti di scuola secondaria di I grado nella recitazione di poesie di Primo Levi e Liliana Segre, due sopravvissuti e testimoni tenaci dediti a raccontare ed a diffondere il senso di quella memoria che sola, se mantenuta, può aiutare a non ripetere ‘ciò che è stato’ perché per dirla proprio con le parole di primo Levi “Capire è impossibile, ma conoscere è necessario”.

L’indifferenza – ha scritto la Segre – racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori.

E gli adulti presenti?

Fortemente colpiti da quei visi così calati nei personaggi hanno apprezzato il lavoro svolto da docenti e alunni e li hanno sollecitati ad essere portatori sani di sentimenti importanti come la pace, la concordia, il rispetto, la tolleranza, l’amore, in contrapposizione a quelli di razzismo, pregiudizio, intolleranza che, purtroppo sono presenti ancora oggi e conducono a contrasti, persecuzioni e guerre in tanti luoghi del pianeta.

Basti pensare a ciò che succede in Ucraina, in Iran, in Afghanistan e in molti altri paesi del mondo dove tiranni senza scrupoli sottomettono intere popolazioni, macchiandosi le mani di sangue, compiendo un’estrema varietà di crimini dall’alto dei loro troni o al sicuro dei loro palazzi presidenziali.

Spesso si tratta di crudeltà scaturite più dal capriccio o dalla follia che dalla necessità di mantenere il potere a ogni costo. Comunque sia, quasi sempre traspare una certa dose di malvagità gratuita.

La Dirigente, il Sindaco e il parroco invitano gli alunni, nostri futuri cittadini, ad essere promettenti sentinelle della memoria perché la memoria è importante e si allena tutti i giorni con la conoscenza, nelle nostre scuole”.