A MELFI NASCEVA OGGI ABELE MANCINI, GRANDE STORICO E POETA. QUESTA LA SUA STORIA

Oggi Melfi ricorda la nascita del concittadino Abele Mancini, avvenuta il 14 Agosto 1845.

Figlio del notaio Giuseppe e di Vincenza Maria Mandile, studiò inizialmente presso il Seminario di Melfi, interrompendo quasi subito (nel Settembre del 1860) per partecipare ai moti risorgimentali.

Divenne funzionario del Ministero delle Poste in cui era entrato giovanissimo.

Dedicò la sua vita alla ricerca storica, in particolare di Melfi e dei paesi del Vulture ed ebbe modo di stringere forti legami col politico e storico di Rionero Giustino Fortunato.

Fu uomo illustre, patriota, storico, letterato di altissimo valore, con una spiccata passione per la poesia.

Scrisse numerosi versi d’amore e patriottismo, tra cui si distinguono quelli dedicati al Generale Lautrec durante l’espugnazione di Melfi del Marzo 1528.

Le sue poesie furono molto apprezzate anche dalla scrittrice e giornalista Matilde Serao.

Tra le sue opere ricordiamo:

  • “Dell’applicazione della critica ai lavori storici”;
  • “Della critica storica in Italia”;
  • “Melfi all’alba del secolo XX”;
  • “Lo studio della filosofia critica-storica”.

La figura di Abele Mancini è legata indissolubilmente ad Atenaide Pieromaldi, nobile donna romana che, nel 1871, aveva fondato un’associazione umanitaria a cui aderì anche Garibaldi.

I due si conobbero a Firenze e condivisero da subito un sentimento che non poté essere coronato in quanto, secondo l’uso vigente nelle famiglie aristocratiche, lei era stata promessa sposa ad un giovane scienziato, docente presso l’Università di Firenze.

Abele, profondamente amareggiato dalla vicenda, lasciò Firenze per Roma, non si sposò mai e fece giuramento di fede al suo unico amore.

Morì di cancro il 29 Luglio 1899, invece la sua amata Atenaide nel 1931.

I due vennero sepolti vicini per volere della stessa donna che, prima di staccarsi dalla sua forma terrena, lasciò uno scritto alla figlia Matilde nel quale chiedeva di essere sepolta a Melfi, accanto all’uomo della sua vita.

Oggi, proprio nel comune federiciano, è possibile vedere la tomba che li accoglie entrambi, sita presso l’area monumentale del Cimitero cittadino.

Ad Abele è intitolata la piazza antistante la Villa comunale, mentre ad Atenaide è dedicata la “Sala Mostre” del Palazzo di Città.