Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Sindaco di Melfi:
“Nei giorni scorsi ho incontrato i lavoratori di PMC, Tiberina, e altre aziende dell’indotto come Trasnova, Teknoservice, e Logitech.
Nonostante il ricorso agli ammortizzatori sociali, queste persone stanno vivendo un periodo di grave difficoltà occupazionale a causa della drastica riduzione delle commesse da parte di Stellantis.
Di fronte a una crisi così complessa, le risposte non possono essere passerelle politiche, strumentalizzazioni populiste o azioni divisive.
Al contrario, è urgente e indispensabile una azione comune e coesa di tutti gli attori coinvolti: parti datoriali, organizzazioni sindacali, istituzioni a tutti i livelli e l’intera classe politica.
L’obiettivo condiviso deve essere la tutela e la salvaguardia non solo della produttività, ma soprattutto dei livelli occupazionali.
Questa transizione industriale non può e non deve ricadere esclusivamente sulle spalle dei lavoratori, che devono invece essere considerati parte attiva e centrale del processo di trasformazione.
Sul fronte operativo, per PMC è già in programma un incontro al Ministero per il 26 novembre.
Stiamo inoltre lavorando con l’Assessore Cupparo per organizzare un ulteriore tavolo ministeriale che coinvolga il Gruppo Tiberina.
Ribadiamo con forza che la ripartenza non deve riguardare la sola Stellantis, ma tutta l’area industriale di Melfi, sostenendo le numerose aziende dell’indotto che oggi soffrono per la mancanza di ordini.
Mentre attendiamo la fase di salita produttiva, continuiamo a sollecitare Unione Europea, Governo italiano e Stellantis affinché definiscano con chiarezza strategie condivise per il settore automotive, stanziando risorse capaci di governare la transizione e proteggere l’occupazione.
È fondamentale definire una trasformazione sostenibile che si ispiri ai principi di neutralità tecnologica e di libertà di scelta dei consumatori.
Non imponendo un’unica soluzione, ma lasciando coesistere elettrico, ibrido e termico di nuova generazione, si potranno invertire gli attuali trend di vendita negativi in Italia e in Europa, rafforzando contemporaneamente gli obiettivi di decarbonizzazione.
Ora spetta all’Europa fare rapidamente la sua parte, con una revisione del Green Deal che coniughi in modo equilibrato sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Allo stesso modo, il Governo italiano deve intervenire sui fattori strutturali di competitività, in primis l’alto costo dell’energia. Su questi obiettivi strategici si misurerà la credibilità di tutte le istituzioni coinvolte.
Non c’è più tempo da perdere: la concretezza è la vera risposta alla crisi.
In conclusione, non servono il clamore delle parole, ma il silenzio operoso e concreto dei fatti”.


































