Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani:
“Il nostro Comitato nasce da un principio chiaro: non servono bandiere per difendere la Basilicata.
Siamo cittadini liberi, con idee diverse ma uniti da un obiettivo comune: garantire un futuro alla nostra terra e a chi la vive ogni giorno.
Non siamo un movimento politico.
Non siamo contro le persone.
Non lo saremo mai.
Perché la nostra battaglia non è personale: è contro un metodo che troppo spesso si fonda su annunci senza riscontri, su promesse prive di numeri, su scelte che non reggono alla prova dei fatti.
Per questo non saremo mai populisti.
Il populismo si accontenta di slogan facili, di semplificazioni che illudono senza risolvere. Noi no.
Noi crediamo nella serietà dei dati, nella trasparenza delle decisioni, nella responsabilità istituzionale.
Suscita clamore il fatto che un comitato spontaneo come il nostro riesca a richiamare l’attenzione non con urla o bandiere, ma con temi concreti e con la forza dei numeri.
Parliamo di una Basilicata senza infrastrutture moderne, che rende più difficile produrre e competere.
Parliamo di una Basilicata che estrae petrolio ma non porta valore aggiunto alle comunità, lasciando spesso solo contraddizioni e squilibri.
Parliamo di una Basilicata che ogni anno perde cittadini, costretti ad emigrare per mancanza di opportunità.
Parliamo di una Basilicata tra le regioni più ricche d’acqua, che ospita la diga più grande d’Europa in terra battuta, ma che oggi vive una vera emergenza idrica, con il paradosso di invasi pieni in inverno e campi aridi in estate.
Se fa rumore dire queste verità, significa che il cambiamento è davvero necessario.
Il nostro approccio si fonda su tre punti chiave:
– ogni scelta deve avere un obiettivo chiaro, definito prima di ogni decisione;
– ogni obiettivo deve essere misurato con i dati, non con gli annunci;
– ogni risultato deve essere verificato, e se non raggiunge l’obiettivo significa che la strategia adottata ha fallito.
Questa è la differenza tra la retorica e il metodo. Tra la politica che parla e una comunità che pretende risposte.
La questione meridionale, di cui la Basilicata è parte, non può più essere affrontata con la retorica delle emergenze infinite.
Serve un cambio di passo: obiettivi concreti, dati trasparenti, correzione degli errori.
Solo così il Sud potrà smettere di essere considerato una periferia e diventare davvero una risorsa strategica per l’Italia.
Saremo felici di essere smentiti, se arriveranno dati e giustificativi solidi a confermare la bontà delle decisioni prese – come quelle sulle prenotazioni irrigue al 100%.
Ma fino ad oggi la realtà parla un’altra lingua, e troppo spesso è quella dell’immobilismo.
Il nostro percorso continua perché crediamo in una Basilicata capace di guardare avanti.
Non ci scontreremo sulle parole, ma sui fatti.
E no, non emigreremo: resteremo qui, con radici profonde e con la volontà di costruire un futuro nuovo, dignitoso e trasparente per la Basilicata.
Vogliamo qualcosa di nuovo per la Basilicata: un nuovo modo di guardare, di decidere, di costruire.
E ci auguriamo che queste idee possano camminare sempre di più sulle gambe dei tanti lucani, giovani e meno giovani, che non si arrendono e che credono, come noi, che il futuro comincia qui”.