Nel cuore di Venosa, nella magica cornice del Castello, è andata in scena una serata che ha toccato profondamente le anime di chi c’era.
La presentazione del libro “Voglia di Vita” è stata molto più di un semplice evento letterario: è stata un abbraccio collettivo, un volo alto tra emozioni, testimonianze vere e desiderio di rinascita.
“Voglia di Vita” è un messaggio potente.
È una mongolfiera simbolica che si alza verso il cielo, portando con sé storie di dolore, sì, ma anche e soprattutto di forza, luce e speranza.
È la voce di chi non si arrende, di chi sceglie la vita ogni giorno, anche nelle sue pagine più difficili.
In tantissimi hanno partecipato, lasciandosi attraversare da parole che curano, che uniscono, che restano.
Un clima di commozione e vicinanza, reso ancora più intenso dagli interventi che hanno arricchito la serata.
Dopo il saluto del Sindaco Franco Mollica, si sono alternati voci autorevoli e profondamente umane:
- Mons. Ciro Fanelli, Vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa;
- Dott.ssa Lucia Miglionico, Oncologa Pediatrica – Casa Sollievo della Sofferenza;
- Michele Giuliani, Direttore Amministrativo della stessa struttura
La conduzione sensibile e attenta del giornalista Leonardo Fania ha dato spazio ai racconti e alle emozioni, con delicatezza e rispetto.
Emozionanti anche i contributi di:
- Massimo De Fino, Direttore Generale IRCCS CROB di Rionero in Vulture;
- Michele Dinardo, Psicologo.
A chiudere il cerchio delle emozioni, la voce di Enzo Di Roma con “The Sound of Silence”: un’interpretazione intensa, vibrante, che ha parlato direttamente al cuore.
L’evento è stato promosso con grande sensibilità dall’Associazione Venosa Città della Cultura, con il patrocinio di:
Comune di Venosa, Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, Ente Pro Loco Basilicata APS, Anpas Pubblica Assistenza Protezione Civile Venosa.
Per chi ha ancora voglia di ascoltare, di sentire, di credere… “Voglia di Vita” è una lettura che lascia il segno. Un inno alla resilienza, alla condivisione, alla bellezza della vita, anche quando sembra più fragile.
Foto di Angela Grieco.
