Raffiche di vento e grandine in Basilicata: “danni ingenti all’agricoltura, alle abitazioni e alle infrastrutture”. Questa la richiesta alla Regione

Cia-Agricoltori Potenza e Matera è vicina alla famiglia del giovane di Ferrandina che ha perso la vita nel tragico evento di Ferragosto, alle famiglie degli altri tre giovani e si associa alle richieste dei sindaci di Genzano e Banzi perché la Regione avvii l’iter per la dichiarazione dello stato di calamità naturale.

Il primo adempimento spetta agli Uffici del Dipartimento Politiche Agricole per una mappa dei danni e la delimitazione delle aree colpite.

Le precipitazioni intense, accompagnate da raffiche di vento e grandine, hanno provocato danni ingenti all’agricoltura, alle abitazioni e alle infrastrutture specie nelle aree rurali.

E’ necessario dunque attivare il Fondo Nazionale di Solidarietà per le calamità naturali – di cui Cia ha chiesto da tempo il rifinanziamento per garantire un sostegno economico adeguato agli agricoltori danneggiati – e la più celere attuazione di ogni provvedimento.

La Confederazione ha chiesto che vengano esplorate ulteriori fonti di finanziamento (oltre alla Pac) per fare fronte alle calamità naturali tenuto conto che il caro-assicurazioni polizze e la crisi non consentono di stipulare polizze assicurative contro le calamità naturali.

La Cia attraverso i suoi uffici sta compiendo una prima ricognizione dei danni in particolare a vigneti e colture ortive per assistere gli agricoltori. Purtroppo non c’è solo la siccità che da anni si ripete.

Gli eventi meteo estremi non sono fenomeni così rari nei nostri territori.

L’ultima grandinata improvvisa segnalata da Cia-Agricoltori è avvenuta il 29 luglio scorso in agro di Picerno.

E ogni anno si verificano decine e decine di grandinate violente, piogge torrenziali, allagamenti e smottamenti di terreno.

Per i presidenti di Cia Potenza e Matera Giambattista Lorusso e Giuseppe Stasi:

“non si può certo restare a scrutare il cielo e la prevenzione resta lo strumento più efficace.

Prevenzione che passa dai bollettini meteo sempre più aggiornati e che arrivino rapidamente al mondo agricolo alla pulizia dei canali di bonifica e dei fiumi ad interventi di difesa del suolo e da alluvioni.

D’altra parte, solo nell’ultimo anno gli eventi estremi sono raddoppiati, tra siccità, gelate, alluvioni, con un aumento di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura e, ormai, i fattori climatici da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo.

Per rispondere a tutto questo, aggiungono, “è indispensabile cogliere la strada della ricerca e dell’innovazione genetica in particolare, rendere «resiliente» l’agricoltura ai cambiamenti climatici agendo su diverse scale: regionale, comprensoriale e aziendale.

Infine, non va trascurato l’apporto che l’agricoltura di precisione può fornire nella razionalizzazione degli input energetici nei processi di produzione, grazie alla cosiddetta “agricoltura smart”.

Questo nuovo concetto di azienda agricola prevede l’utilizzo di tecnologie innovative nei processi produttivi”.

Infatti oggi, con l’intelligenza artificiale  è possibile analizzare in breve tempo una grande mole di dati derivanti dall’uso dei droni, dati agrometeorologici, sempre per la prevenzione, dati previsionali e sensori di campo (IoT o sensori intelligenti connessi in rete tra loro), per innalzare e migliorare il livello della produzione con un risparmio dell’input energetico nel processo produttivo stimato in circa il 30%.