La carenza di alloggi a prezzi accessibili è da tempo una questione critica in tutta Europa: molte famiglie e giovani non riescono più a permettersi “una casa dignitosa”, secondo le parole utilizzate dalla vicepresidente esecutiva della Commissione Ue Teresa Ribera.
Per questo motivo, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica per rivedere le norme sugli aiuti di Stato dedicati all’edilizia abitativa.
L’iniziativa fa sapere quifinanza punta a rendere gli interventi statali più agili e intelligenti nell’offrire case a prezzi accessibili, consentendo di intervenire con maggiore rapidità ed efficacia.
La consultazione resterà aperta fino a luglio e, una volta analizzate le osservazioni ricevute, la Commissione presenterà le nuove linee guida al termine della pausa estiva.
Negli ultimi anni il problema della casa a basso costo si è aggravato in molte città europee.
Nel 2023, le famiglie dell’Ue hanno speso in media il 19,7 % del reddito per la casa, e oltre il 10 % di esse ha dovuto affrontare costi superiori al 40% del reddito disponibile soprattutto nei centri urbani (10,6 %, contro il 7,0 % rurale).
La situazione è ancora più critica per i giovani: il 10,1 % di chi ha tra i 15 e 29 anni vive in nuclei in cui oltre il 40 % del reddito è destinato all’abitazione, con un tasso di sovraffollamento del 26,0 %, ben sopra il 16,8 % medio europeo.
La Commissione era intervenuta sul tema della crisi abitativa già dai primi mesi dell’anno, e per questi motivi Ribera parla addirittura di “emergenza sociale”: troppe famiglie e giovani faticano a trovare un alloggio adeguato.
La situazione si fa particolarmente grave nelle aree urbane, dove l’aumento dei prezzi di affitti e mutui esclude ampie fasce della popolazione dalla casa di proprietà o a canone moderato.
Il fatto preoccupante è che questo fenomeno non riguarda più soltanto i cittadini in condizioni di povertà estrema, ma anche ceti medi, ovvero la maggior parte della popoalazione, che vedono crescere il divario tra salari stagnanti e costo dell’abitare.
Per far fronte alla crisi abitativa, l’Unione Europea ha dunque scelto di rimettere mano alle regole sugli aiuti di Stato nel settore casa.
La consultazione pubblica invita governi, istituzioni locali, associazioni e cittadini a esprimere opinioni e suggerimenti su come modernizzare le norme vigenti.
Fino a luglio tutti i soggetti interessati (cittadini, enti locali, imprese e organizzazioni della società civile) possono partecipare inviando osservazioni ufficiali alla Commissione attraverso la piattaforma Have Your Say, il portale dell’Ue dedicato alle consultazioni pubbliche.
Per contribuire è sufficiente registrarsi, accedere al questionario dedicato e inviare i propri commenti prima della scadenza.
Si chiede l’intervento e la collaborazione di tutti i cittadini perché l’obiettivo è rendere gli interventi più calati nella realtà: ad esempio, modellandoli sulle necessità di singoli quartieri, oppure sostenendo esperienze di co-housing e progetti abitativi cooperativi.
Confrontarsi direttamente con amministrazioni locali e cittadini aiuterà a capire cosa funziona e cosa no, individuando soluzioni pratiche che possano davvero fare la differenza nella vita di chi cerca una casa.