Zona Industriale di Melfi, “operaio non licenziato perchè positivo al Covid”. Ecco i dettagli

In seguito al comunicato stampa di Giorgia Calamita, responsabile componentistica Fiom Cgil, sul caso di licenziamento alla Bussiness Logistica di Melfi, riceviamo e pubblichiamo la replica dell’azienda che precisa:

“In merito all’imbarazzante comunicato stampa diffuso dalla FIOM-CGIL Basilicata relativo al licenziamento di un operaio, si rendono necessarie doverose precisazioni.

La Business Logistic ha, da sempre, a cuore i diritti dei lavoratori e, proprio per tale ragione, ha provveduto al licenziamento di un operaio che, con il suo comportamento scellerato e sprezzante delle norme di prevenzione ha messo a serio rischio la tutela della SALUTE all’interno dell’azienda e dell’intera comunità in cui opera.

Lungi dall’aver licenziato un operaio “perché positivo al COVID”, la Business Logistic ha provveduto all’allontanamento di un dipendente che, di ritorno dalla Sardegna, ha falsamente dichiarato di NON provenire da zone soggette a contagio, mentre tutti i media nazionali, da giorni, stavano diffondendo notizie di svariati focolai presenti proprio nelle zone di villeggiatura dell’impavido ragazzo.

Quest’ultimo, poi, ometteva di dichiarare il contatto con persone affette dal Covid, malgrado i compagni con cui aveva condiviso la vacanza ed i mezzi di trasporto fossero quasi tutti risultati positivi.

Vista la falsa dichiarazione, al rientro dalle ferie, il dipendente è stato “pericolosamente” inserito nell’ambiente lavorativo, venendo a contatto con gli altri operai, esponendoli al rischio del contagio e costringendoli a sottoporsi al tampone mettendone a repentaglio la salute e la possibilità di lavorare regolarmente.

Sorprende che un sindacato come la FIOM, sedicente depositaria della cornucopia dei diritti dei lavoratori, si dimentichi improvvisamente ed  improvvidamente del DIRITTO ALLA SALUTE di una intera realtà produttiva, calpestato da un atteggiamento irresponsabile ed irrispettoso.

Come tratta, la FIOM, il diritto alla salute dei dipendenti venuti a contatto con l’operaio che ha tacitato la sua situazione?

Quale “titolone” avrebbe riservato la FIOM se malauguratamente la Business Logistic fosse diventata un “focolaio” a causa dell’imprudenza del dipendente sprezzante delle regole?

Sicuramente si sarebbe speculato e ricamato sulle procedure di sicurezza dell’azienda che invece si è mossa immediatamente anche a proprie spese per l’esecuzione dei tamponi a quanti erano entrati in contatto con il dipendente in questione,oltre 50 persone e tutti i loro familiari, riunendo inoltre il comitato di sicurezza nel rispetto di tutte le procedure previste dal protocollo Covid condiviso con i Sindacati.

La Business Logistic nell’augurare all’ex dipendente una pronta guarigione, rammenta che non può rassegnarsi ad un simile travisamento delle regole tale da mettere a rischio la salute di tutti, e mandare all’aria il lavoro di una intera azienda.

La Business Logistic crede fermamente nel ruolo istituzionale dei sindacati e proprio per questo non può tollerare tali esternazioni di inutile guerriglia finalizzate solo a marcare una distanza immaginaria nella “testa” di chi, incapace di rendersi conto della realtà economico-produttiva, sente il bisogno di crearsi un nemico che non c’è.

Non è un caso, infatti, che altre sigle sindacali, pur sempre attente ai diritti dei lavoratori, abbiano inteso non commentare la vicenda, vista la sua limpida linearità.

Mistificare è arte brutta.

La Business Logistic condivide con la FIOM la necessità di “aprire una nuova stagione” fatta di vera collaborazione reciproca, senza inutili polemiche, creando una sincronia tra le parti che nell’attuale situazione economica sono quanto mai vicine.

Dal canto suo la Business Logistic ha sempre cercato di sostenere i lavoratori come quando, non da ultimo, nei periodi di inattività, ha anticipato a proprie spese la cassa integrazione per venire incontro alle esigenze dei dipendenti cui presta sempre estrema attenzione.

È, quindi, assolutamente inopportuno strumentalizzare un simile episodio perché non può difendersi l’egoismo di chi ha sciaguratamente esposto a gravi rischi tutti i colleghi”.