VENOSA, SOSPENSIONE DEL TRATTAMENTO DI LOGOPEDIA, I GENITORI LANCIANO UN APPELLO: “I NOSTRI BAMBINI HANNO DIRITTO ALLA SALUTE!”

 

Non si placano le proteste dopo la sospensione il 4 Luglio del servizio di logopedia nella zona di Venosa e di Lavello e garantita dalla struttura privata accredita “Fisioelle”, con sede a Lavello.

Il Sindacato SELP fa propria ed appoggia l’iniziativa del “Comitato dei Genitori del Distretto di Venosa dei bambini affetti da Disturbo del linguaggio e DSA” e riportiamo il loro appello in cui si chiede anche un incontro istituzionale per garantire a tanti bambini un servizio essenziale che è stato ingiustamente tolto.

“Purtroppo a partire dal 4 Luglio scorso la quasi totalità dei bambini in terapia presso la suddetta struttura, a causa dei pochi fondi previsti dalle leggi regionali (Legge di stabilità Regionale 2015 come mod. dall’art.4 della LR  n.36 del 13/08/2015), hanno dovuto interrompere la terapia logopedica con una elevata probabilità che non venga ripresa dopo la pausa estiva e, quindi, con possibili conseguenze negative sulle abilità che hanno acquisito fino ad oggi.

Quello che  più preoccupa è l’assenza di una valida alternativa in grado di garantire continuità nelle prestazioni in questione di cui i bambini hanno assolutamente bisogno, prestazioni queste che vengono erogate nella maggior parte dei casi da strutture private accreditate attualmente in grande difficoltà tanto da non poterne più assicurare la fruibilità.

Per essere più chiari, il ruolo del logopedista, nei casi di DSA (Disturbo dell’Apprendimento) e Disturbo del linguaggio, rappresenta un cardine nel successo terapeutico nonché nel raggiungimento di risultati ottimali che hanno una ripercussione positiva non solo nella carriera scolastica ma anche nella vita sociale di ciascun bambino.

È noto, così come documentato sui vari siti ufficiali su DSA (A.I.D. e siti correlati), come i bambini in cui siano emerse difficoltà di linguaggio in età prescolare (3-6 anni) sia più alta la probabilità che si manifestino poi disturbi dell’apprendimento in età scolare se non sottoposti ad adeguata terapia logopedica. È stato altresì dimostrato come l’intervento tempestivo del logopedista possa favorire un recupero delle competenze deficitarie nonché un approccio diverso e positivo allo studio che, spesso, diventa uno scoglio insormontabile.

Da ciò deriva che il ruolo del logopedista è di fondamentale importanza in ambito di prevenzione, valutazione, riabilitazione e consulenza genitoriale e scolastica poiché è questa una delle figure professionali che, in sinergia con scuola e famiglia, è in  grado di garantire una crescita serena di cui ogni bambino ha diritto.

Quello che viene messo in discussione, a seguito della contrazione della spesa sanitaria, è il diritto alla cura di questi bambini, diritto sancito dalla nostra stessa Costituzione che all’art. 32,1 Cost. recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.

Davvero il futuro che viene rubato ai nostri figli è meno importante dei conti ragioneristici che vengono fatti nelle stanze dei burocrati della sanità? Questa è una delle tante domande fatte dai genitori del Comitato attraverso una delle lettere aperte pubblicate su giornali locali.

Cosa chiedono i genitori? Chiedono con il cuore in mano che i loro figli, e i bambini che in futuro potrebbero averne bisogno, vedano tutelato il loro diritto alla cura.

I tentativi sono stati vari e fino ad ora quasi vani. Il primo tentativo è stato fatto a Dicembre 2015 attraverso una lettera privata, inviata per e-mail, al Presidente della Regione Basilicata, Dott. Pittella, alla quale ha fatto seguito una seconda lettera ma questa volta pubblicata su un giornale locale  il 6 Marzo 2016 in occasione della Giornata Europea della Logopedia, in entrambe le occasioni i Genitori del Comitato speravano di incontrare “orecchie aperte e ben predisposte nei loro confronti” ma così non è stato. Un altro tentativo è stato fatto lo scorso Giugno sempre attraverso una lettera aperta su un giornale locale indirizzata sempre all’illustre Presidente Dott. Pittella ma questa volta è il direttore generale ASP di Potenza, dott. Bochicchio, ad avere la sensibilità di padre prima e di rappresentante istituzionale poi tanto da convocare immediatamente una delegazione del Comitato dei genitori per ascoltare le loro richieste, le loro paure. In occasione di questo incontro il Direttore Generale, Dott. Bochicchio, ha asserito che sarà sua premura trovare una soluzione che possa garantire la ripresa della terapia logopedica ai bambini del distretto territoriale di Venosa.

Un altro tentativo è stato fatto nei giorni scorsi da un Padre che ha voluto lanciare una petizione, diretta al Ministro della Salute, dal titolo “Errore tagliare i costi nella sanità sui servizi ai bambini” in cui si chiede sensibilità alle istituzioni, sensibilità da tradursi anche in più fondi destinati all’erogazione del Servizio di Logopedia.

Il diritto alla cura è un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione e in quanto tale va tutelato, garantito e difeso.

I nostri figli sono il futuro e noi genitori, oggi, siamo la loro voce, voce che chiede aiuto, voce che chiede sensibilità, voce che chiede pari opportunità, pari opportunità di crescita serena scolastica e sociale come quella dei coetanei che non sanno cosa voglia dire DSA o disturbi del linguaggio.

Come Sindacato chiediamo un incontro urgente con l’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata per capire e poter risolvere questa spiacevole situazione che si è creata e che ha mandato nel panico i genitori ma che potrebbe togliere uno strumento necessario ai bambini che permetterebbe loro di vivere una vita assolutamente normale e serena”.