“La Fiom Cgil firmera’ accordi su uscite incentivate esclusivamente a fronte di un chiaro progetto di ricambio generazionale, cio’ affinche’ lo stabilimento non venga ulteriormente svuotato e perche’ venga garantita la produzione e la sicurezza sulle linee”.
Lo ha annunciato la Fiom Cgil Basilicata che ha incontrato oggi i dirigenti dello stabilimento Stellantis di Melfi per fare il punto sulla situazione occupazionale e produttiva.
A fronte della dichiarazione da parte dell’azienda di ulteriori 500 uscite incentivate e di 250 lavoratori in prestito presso altri stabilimenti, la Fiom Cgil ha chiesto a Stellantis garanzie sul turn over dei lavoratori.
Ha aggiunto la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita:
“Abbiamo ulteriormente rivendicato la richiesta di una integrazione salariale a fronte del crescente ricorso alla cassa integrazione.
Serve equita’ nella turnazione e un miglioramento generale delle condizioni di salario e di lavoro.
Con queste prossime uscite la forza lavoro nello stabilimento si riduce ulteriormente, passando da 5361 dipendenti a 4861: il rischio quindi di uno svuotamento della Stellantis di Melfi si fa sempre piu’ concreto nonostante gli annunci dei nuovi modelli.
Rispetto alla produzione dunque abbiamo chiesto volumi produttivi e certezze, trasparenza sul cronoprogramma per conoscere con esattezza la capacita’ occupazionale a fronte dell’uscita dei vecchi modelli e l’ingresso dei nuovi”.
La Fiom Cgil inoltre al tavolo ha sollevato preoccupazioni sulla componentistica in quanto:
“le ricadute occupazionali sull’indotto sono gia’ drammatiche.
L’incertezza sul futuro occupazionale e’ un tema di cui Stellantis e’ responsabile e dovra’ farsene carico.
L’azienda non ha dato nessuna risposta alle domande poste sul futuro produttivo e occupazionale, sostenendo che e’ tutto legato alla domanda e al mercato e a come quest’ultimo rispondera’ rispetto ai nuovi modelli che pero’ ancora tardano a vedersi.
Come Fiom riteniamo servano anche produzioni mass market per garantire al contempo volumi e tenuta occupazionale”.