Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa Araneo, Verri e Giordano (M5S Basilicata):
“Nei giorni scorsi si è riunita l’Assemblea della Comunità del Parco del Vulture per la votazione del bilancio consuntivo 2024.
Un passaggio che avrebbe dovuto rappresentare un momento di sintesi e responsabilità, ma che invece ha mostrato tutte le difficoltà dell’Ente: la maggioranza dei componenti ha scelto di non votare, certificando, di fatto, uno stallo che non può più essere ignorato.
Dispiace constatare che, a distanza di quasi dieci anni dalla costituzione dell’Ente Parco, manchi ancora una visione comune, ma ora è necessario guardare avanti: non servono accuse, serve piuttosto il coraggio di trovare una soluzione capace di generare finalmente uno spirito sinergico, in grado di valorizzare le straordinarie potenzialità del Parco.
È il momento di resettare e ripartire con basi nuove, solide e ambiziose.
Regione, Comuni e Provincia di Potenza devono mettersi nelle condizioni di individuare figure manageriali con consolidata esperienza nella gestione dei parchi, capaci di dare respiro europeo all’Ente: dalla capacità di intercettare finanziamenti diretti fino alla costruzione di modelli innovativi di valorizzazione ambientale, turistica e culturale.
Già in passato, al primo bando per la presidenza, come Movimento 5 Stelle condannammo l’atteggiamento dei sindaci che scartarono ottimi curricula per rivendicare direttamente la guida dell’Ente.
Un errore che si sta pagando oggi e che non deve più ripetersi.
In questo scenario pesa anche il silenzio del presidente Bardi che, come al solito, sceglie di non prendere posizione.
Eppure il Parco del Vulture è un ente sub-regionale: tocca alla Regione assumersi la responsabilità politica di indicare la strada e trovare soluzioni.
L’assenza di guida da parte della Giunta regionale è una delle ragioni principali dell’attuale paralisi.
Se l’intenzione è quella di rimanere ancorati a logiche di quartiere, allora sarebbe più onesto decidere fin da subito di sciogliere l’Ente.
Ma noi siamo convinti che il Vulture abbia tutte le carte in regola per ripartire, e che proprio da questo stallo possa nascere un nuovo percorso condiviso, con presupposti migliori e una visione finalmente all’altezza delle immense potenzialità del territorio e delle sfide europee”.