Stellantis, transizione elettrica e futuro di Melfi: questo l’appello

“Chiediamo alla Commissione europea decisioni sostenibili e risorse adeguate per la tutela dell’intero settore automotive, a Stellantis il pieno rispetto degli impegni assunti e l’assegnazione di nuove commesse all’indotto, al Governo l’attuazione concreta del confronto avviato presso il Mimit e alla Regione Basilicata un’azione forte e determinata per promuovere un piano nazionale su Melfi, in grado di garantire prospettive industriali e occupazionali di lungo periodo”.

E’ la sintesi fatta da Gerardo Evangelista, segretario regionale della Basilicata della Fim Cisl, a margine di una riunione del Consiglio generale del sindacato dei metalmeccanici che si è tenuta a Potenza.

Nel corso della riunione – secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della Cisl lucana – :

particolare attenzione è stata dedicata all’area industriale di Melfi, che rappresenta una questione di rilevanza nazionale, non solo dal punto di vista produttivo ma anche sociale, poiché in Basilicata non esistono reali alternative occupazionali e il sistema Stellantis-indotto coinvolge decine di aziende e migliaia di lavoratori.

La prospettiva di una risalita produttiva è legata all’avvio e alla piena valorizzazione delle nuove produzioni, a partire dalla Jeep Compass ibrida ed elettrica, e ai futuri lanci della DS7 e della Lancia Gamma, previsti da giugno 2026.

La piena saturazione degli impianti di Melfi dipenderà in modo decisivo dalle scelte strategiche di Stellantis e del suo amministratore delegato, Antonio Filosa, ma anche dalle prossime decisioni della Commissione Europea sul Green Deal, in particolare in materia di transizione elettrica, ruolo dell’ibrido e prospettive dei motori endotermici oltre il 2035.

Per questo è necessario un impegno diretto delle istituzioni europee, nazionali e regionali, affinché la transizione industriale non ricada esclusivamente sui lavoratori e sui territori, ma sia accompagnata da politiche industriali, investimenti e nuove assegnazioni produttive”.