Stellanti di Melfi: “Vogliamo conoscere la capacità produttiva massima che si pensa di raggiungere nello stabilimento”. Questa la situazione

“Siamo favorevoli alle auto elettriche e ad una transizione ordinata con le dovute garanzie produttive e occupazionali per Melfi, siamo contrari alle dichiarazioni che generano confusione e incertezza tra i lavoratori”.

Il giorno dopo l’accesso tavolo di confronto in Regione sul capitolo Stellantis, il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista marca la posizione dei metalmeccanici della Cisl e punta i riflettori sui prossimi tavoli ministeriali.

Evangelista avverte:

“In questa fase ogni sforzo deve essere in dirizzato nella direzione di accelerare l’intesa tra Governo e Stellantis sul futuro del settore automotive nel nostro paese, futuro che non può prescindere dagli scenari globali.

Rimanere fuori da questi scenari inseguendo velleità nazionalistiche significherebbe la morte certa dell’industria automobilistica italiana.

Durante la riunione in Regione abbiamo ribadito che Stellantis deve fare innanzitutto chiarezza sui programmi produttivi.

Vogliamo conoscere la capacità produttiva massima che si pensa di raggiungere nello stabilimento di Melfi, vogliamo discutere i dettagli riguardanti l‘aumento progressivo della produzione e le previsioni circa i volumi di vendita e vogliamo conoscere il piano delle commesse che saranno assegnate alle aziende dell’indotto.

Le incertezze sulla transizione verso il veicolo elettrico si fanno sempre più evidenti ogni giorno e senza un piano ben definito per la transizione dal motore endotermico al full electric è certo che si verificheranno problemi sugli investimenti già programmati e sulle attuali trasformazioni degli impianti di produzione, mettendo ancora più a rischio la vita di molte aziende e i posti di lavoro.

È noto che l’incertezza spesso porta a crisi industriali.

Per questo oggi serve chiarezza e razionalità per accompagnare in modo ordinato la fase di transizione verso l’elettrico.

La Fim è aperta a nuovi prodotti e sosterrà solo idee realistiche e compatibili con la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di Melfi.

Ecco perché la nostra organizzazione sindacale continuerà a sostenere l’idea di una versione ibrida da produrre nello stabilimento lucano al fine di conquistare quote di mercato lì dove le auto elettriche non riescono ancora a penetrare per ragioni infrastrutturali e di mercato.

Allo stesso tempo continuerà a sostenere che il quinto modello debba essere a marchio Jeep“.

Così si esprimono in merito, in un comunicato stampa, la Uil Uilm Basilicata:

“Si è tenuto ieri l’incontro convocato dal Presidente Bardi a seguito dello sciopero del 18 settembre che ha visto il fermo dei lavoratori di Stellantis e dell’Indotto.

Al tavolo erano presenti per la UIL il Segretario Generale Tortorelli e per la UILM il Segretario Generale Lomio e il Segretario Organizzativo Galgano.

Nell’incontro sono state evidenziate, in modo chiaro, da parte nostra, le vere criticità dello stabilimento di Melfi, del suo indotto e dei lavoratori della logistica.

Come UIL e UILM abbiamo ribadito in modo compiuto le proposte, contenute nel nostro Patto per Melfi, che da più di un anno stiamo rappresentando a tutti i tavoli.

Per quanto ci riguarda da lì si parte al fine di preservare ‘davvero’ il valore del lavoro dell’intera area industriale di San Nicola di Melfi.

In primis c’è l’esigenza dell’esigibilità degli accordi da noi sottoscritti relativi a giugno 2021 e luglio 2023, in cui è stato delineato il futuro di Melfi: un’intera area che dovrà riconvertirsi alla produzione di vetture elettriche.

Dunque è indispensabile che Stellantis ed il Governo Nazionale, attraverso l’accordo di sviluppo, rendano esigibile il nostro percorso delineando perfettamente il cronoprogramma industriale relativamente alla produzione dei cinque modelli assegnati o meglio conquistati dai lavoratori di Melfi.

E non solo… per evitare ipocrisie, ci vorrà tempo per realizzare e avere consistenti volumi produttivi, per questo è necessario ‘mantenere’ i lavoratori dentro le fabbriche, anche attraverso l’utilizzo di ammortizzatori in deroga, che verranno garantiti, così come da impegno del Presidente Bardi, grazie anche all’istituzione dell’area di crisi complessa.

È indispensabile in tal senso, per garantire i livelli occupazionali, attrarre nuovi investimenti, nuove produzioni, nuovi mercati perché solo così potremmo davvero vincere e governare questa rivoluzione industriale.

È necessario però correre, accelerare, ognuno con le proprie responsabilità e nei propri ruoli; per questo il documento unitario sottoscritto da Regione Basilicata, Organizzazioni Sindacali e Confindustria rappresenta un primo passo di condivisione relativamente agli obiettivi e alle finalità.

Come UIL UILM riteniamo indispensabile legare, anzi incollare, i lavoratori alle commesse di oggi ma soprattutto quelle future, perché attraverso l’elettrico sono e verranno appaltate tante nuove opportunità che, a prescindere dal colore della casacca o della divisa aziendale, dovranno rimanere a Melfi e per i lavoratori di Melfi.

Relativamente a ciò l’impegno della Regione Basilicata deve essere totale anche in merito all’accordo di efficientamento energetico tra Eni, Regione Basilicata e Stellantis; non è una questione di compensazione ma di reale sopravvivenza dell’intero sistema industriale di Melfi.

Ciò deve essere chiaro a tutti, a partire da Stellantis e alle istituzioni politiche ed in tal senso auspichiamo che Stellantis, nei prossimi giorni, renda esigibili gli accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali così da fare chiarezza e trasparenza sul percorso o meglio dei percorsi individuati, condivisi ed anche sottoscritti.

È il tempo della chiarezza, evitando il gioco delle tre carte perché è in ballo il destino complessivo della nostra Regione”.