Spostamenti tra regioni, in arrivo il nuovo decreto: ecco cosa potrebbe succedere

Nella giornata di oggi, 22 Febbraio 2021, si riunirà il Consiglio dei Ministri guidato da Mario Draghi.

Pare sia quasi certa la proroga del divieto di spostamento tra regioni, mentre si inizierà a lavorare al nuovo Dpcm che dovrà scongiurare il rischio di una terza ondata.

Queste le anticipazioni di “Money”:

“Mario Draghi sarebbe pronto a prorogare il divieto per altri 30 giorni, quindi fino al 31 marzo, o, in alternativa, fino al 5 marzo 2021.

Resta da capire quali saranno eccezioni e regole al divieto di spostarsi tra Regioni; le ipotesi sono due:

  • confermare le misure in vigore consentendo gli spostamenti interregionali per motivi di salute, lavoro, necessità e rientro al domicilio/residenza;
  • attuare misure più restrittive per limitare – ancor di più – gli spostamenti.

Tra le altre ipotesi sul tavolo, c’è anche l’istituzione della zona arancione su scala nazionale, con il relativo divieto di uscire dal comune di residenza.

Ipotesi che sarà confermata o smentita in giornata.

Spostamenti Regioni vietati per altri 30 giorni?

La prima decisione del Governo Draghi riguarderà uno dei divieti più “odiati” dagli italiani, lo spostamento tra Regioni, prorogato da Conte prima fino a l’15 febbraio e poi fino al 25 febbraio.

Stavolta gli spostamenti interregionali potrebbero essere limitati per tutto il mese di marzo, al fine di evitare la diffusione delle varianti del Covid-19, specialmente quella inglese che desta maggiori preoccupazioni.

Questo significa che si andrà ben oltre il 5 marzo 2021, data indicata nell’ultimo decreto legge come conclusione del coprifuoco nazionale e del limite massimo di 2 persone per le visite in casa.

C’è chi ritiene, invece, che il premier Draghi sceglierà una linea meno dura, estendendo il divieto in vigore fino a venerdì 5 marzo 2021.

Italia zona arancione? Ipotesi lontana

Nelle ultime ore diversi esponenti della politica hanno richiesto anche di convertire tutta l’Italia in zona arancione, andando a creare delle norme omogenee su tutto il territorio nazionale.

La proposta, avanzata dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ha tuttavia registrato diversi dissensi, non solo all’interno della Conferenza delle Regioni ma anche in ambienti del governo.

La differenziazione della regione sulla tripartizione al momento in vigore ‘è un metodo che funziona’, ha chiosato il ministro della Salute Roberto Speranza:

‘Se i contagi aumenteranno sarà naturale passare da zona gialla ad arancione, senza la necessità di una imposizione a livello nazionale’.

A confermare come l’ipotesi di una zona arancione unica sia da escludere anche lo stesso Draghi, la cui linea in vista del CdM di domani sembra essere decisa a proseguire con le zone divise per colori”.