Pubblichiamo una nota di Vincenzo Bufano (Consigliere Provincia di Potenza):
“La soppressione del Tribunale di Melfi ha avuto impatti profondamente negativi sulla comunità del Vulture-Melfese e dell’intera area nord della Basilicata, determinando gravi disagi per cittadini, avvocati, forze dell’ordine, e amministrazioni locali, costretti a rivolgersi al Tribunale di Potenza con aggravio di tempi, costi e dispersione di efficienza.
Proprio per questo ho presentato una mozione sul tema che sarà discussa nel corso della prossima seduta del Consiglio Provinciale.
Nella mozione si chiede che il Consiglio Provinciale di Potenza impegni il Presidente della Provincia a:
- Monitorare costantemente l’iter legislativo e promuovere un incontro istituzionale urgente con i Parlamentari lucani (Camera e Senato), per chiedere il loro impegno concreto affinché il Tribunale di Melfi sia espressamente previsto nel decreto governativo per la riattivazione dei tribunali soppressi;
- Trasmettere la presente mozione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero della Giustizia, alla Presidenza della Regione Basilicata, nonché ai Presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato e Parlamentari lucani;
- Valutare, in collaborazione con i Comuni ricadenti nel comprensorio ex Tribunale di Melfi, il ripristino di un tavolo interistituzionale per la giustizia di prossimità, a sostegno della domanda di riapertura del presidio giudiziario di Melfi.
Nella mozione si premette che:
- Con il decreto legislativo n. 155 del 7 settembre 2012, nell’ambito della cosiddetta “revisione della geografia giudiziaria”, è stato soppresso il Tribunale di Melfi, assieme ad altri piccoli presidi giudiziari, in nome di esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica;
- Negli anni successivi alla soppressione, numerose voci istituzionali, accademiche e civiche hanno denunciato i limiti e le contraddizioni di quella riforma, chiedendone il ripensamento, anche alla luce dei princìpi di prossimità della giustizia, tutela del territorio e coesione sociale;
- Il Consiglio dei Ministri, in data 22 luglio 2025, su proposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha approvato un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie.
L’intervento è volto a garantire una più efficiente distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio nazionale, bilanciando l’esigenza di prossimità della giustizia ai cittadini e agli altri utenti con quelle di funzionalità del sistema giudiziario.
Si modifica l’assetto territoriale delle circoscrizioni, introducendo significative innovazioni nell’organizzazione degli uffici giudiziari, mediante l’istituzione del nuovo tribunale di Bassano del Grappa e relativa procura della Repubblica, nonché mediante il ripristino di alcuni tribunali e sezioni distaccate attualmente soppressi.
Secondo le notizie divulgate sulla stampa e gli organi di informazione, nel provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri, risulterebbero idonei per la riapertura anche i presidi giudiziari di Avezzano, Lanciano, Sulmona, Vasto, Ischia, Lipari e Portoferraio, escludendo il presidio giudiziario di Melfi.
Melfi, per dimensioni, posizione geografica strategica, rilevanza economico-industriale (Polo Stellantis e indotto), e centralità nell’area nord della Basilicata, risponde pienamente ai criteri oggi presi in esame per la riattivazione dei tribunali soppressi.
Nel territorio di Melfi è presente anche un carcere di massima sicurezza, sopprimere quel presidio di giustizia e di legalità, in un territorio, il Vulture Melfese, già teatro di una terribile guerra tra clan mafiosi, con decine di efferati omicidi e lupare bianche, rischia di consegnare la Basilicata intera alla criminalità organizzata. In particolare, preme alle porte del Vulture Melfese la criminalità pugliese foggiana che è attualmente la più pericolosa e la più efferata d’Italia.
La riapertura del Tribunale di Melfi costituirebbe un segnale concreto di attenzione istituzionale verso le aree interne, contrastando fenomeni di spopolamento e di marginalizzazione e rafforzando il principio di accesso effettivo alla giustizia.
Nonostante ciò, Melfi non figura attualmente tra le sedi indicate come prioritarie o probabili nel dibattito nazionale sulla riapertura dei tribunali, a differenza di altri centri che presentano caratteristiche simili o, in alcuni casi, meno significative dal punto di vista socio-economico e territoriale;
La collaborazione tra livelli istituzionali – Comuni del Vulture-melfese, Provincia di Potenza, Regione e Parlamento – è essenziale per promuovere con efficacia la richiesta di inserimento del Tribunale di Melfi tra quelli da riaprire nel decreto che sarà oggetto di discussione e approvazione in Parlamento”.


































