Il Comune di Rapolla ha il suo nuovo Regolamento Urbanistico. Dopo l’adozione avvenuta nel Giugno scorso, il Consiglio comunale ha ora approvato definitivamente il Regolamento dopo aver recuperato favorevolmente molte delle 37 osservazioni presentate dai cittadini, in quanto ritenute pertinenti.
Il Sindaco di Rapolla, Michele Sonnessa, ha dichiarato:
“Si è concluso un percorso significativo e qualificante per la Comunità di Rapolla e si sono create le condizioni per un omogeneo ed efficace progetto di pianificazione del territorio che darà ulteriori opportunità alla Comunità e a quanti vorranno operare per la crescita e lo sviluppo del Comune di Rapolla”.
L’approvazione arriva al termine di un percorso la cui fase conclusiva si è avviata nel 2011, proseguita l’anno dopo con la proposta definitiva presentata dall’architetto Fedele Zaccara. Il tempo trascorso da allora si è speso in Conferenze di servizio, incontri con gli Enti autorizzati ad esprimersi, integrazioni e modifiche. Si è dialogato con vari Uffici della Regione Basilicata (Urbanistica, Geologia, Protezione civile), con la Provincia di Potenza e con l’Autorità di Bacino della Puglia. Si è dovuta redigere una Relazione idraulica ed integrare sia la Proposta di Piano che la Relazione Geologica.
Come ha spiegato lo stesso Sindaco:
“L’Amministrazione comunale ha individuato quattro linee di azione principali nella stesura del Regolamento. In primo luogo vi è la valorizzazione e la tutela degli elementi di valore dell’abitato di Rapolla e delle identità che esso esprime, conseguita con la precisa individuazione dell’”area delle cantine”, del “Parco dei mulini” e del centro storico, la cui riqualificazione è affidata a Piani attuativi che il Comune intende collegare all’acquisizione di idonee risorse finanziarie.
Particolare attenzione viene attribuita alla realizzazione della “città pubblica” ossia al sistema delle attrezzature e delle infrastrutture che, oltre all’edilizia, qualificano la città e ne determinano i valori di qualità urbana.
Vi sono poi vari meccanismi perequativi volti alla valorizzazione di aree commerciali, verde pubblico nonché edilizia sociale.
Infine, la semplificazione delle procedure: da un lato aumentando, ove possibile, la previsione degli interventi diretti (da attuarsi, quindi, con ricorso al Permesso a costruire) anche in aree precedentemente sottoposte a Pianificazione attuativa, dall’altro suddividendo ex zone C del PRG soggette a pianificazione attuativa in più distretti urbani, al fine di rendere più agevole l’accordo fra i proprietari”.