Ospedale di Melfi: “viene privato di notte e nei giorni festivi di cardiologo, internista, ortopedico, radiologo e infermieri in sala operatoria nonostante serva un bacino di 100000 abitanti”. Ecco cosa sta succedendo

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Alessia Araneo, Consigliera regionale, capogruppo M5S.

Scrive Araneo:

“Lo so, siamo alle porte di Ferragosto e nessuno vuole seccature.

Agosto è il mese dei rientri, delle vacanze (per le poche famiglie che possono permetterselo), delle sagre, delle feste patronali, delle creme solari e dei concerti estivi.

Mentre, tuttavia, il sole abbronza le città, ci sono dei luoghi in cui non si va in vacanza, ma dove il lavoro, al contrario, si moltiplica.

E mi riferisco agli ospedali.

Per qualcuno sarò anche un “gufo” o una “catastrofista”, come pure è stato detto, ma proprio non riesco a tacere di fronte alle preoccupazioni che provengono dall’ospedale San Giovanni di Dio di Melfi.

Ospedale che serve un bacino di centomila abitanti e che si apre, per naturale posizionamento geografico, alla Puglia e alla Campania, costituendo la porta di accesso nord alla regione Basilicata.

Così, mentre qualcuno taglia nastri, qualcun altro parla di volumi in crescita e qualcun altro ancora si gira dall’altro lato, l’ospedale di Melfi viene privato di notte e nei giorni festivi di:

  • cardiologo;
  • internista;
  • ortopedico;
  • radiologo;
  • infermieri in sala operatoria (dal primo settembre);

Questi ultimi saranno reperibili: ma è sufficiente per un ospedale con pronto soccorso attivo (dotato solo di due infermieri, un medico e un oss)?

Io temo di no, soprattutto alla luce del fatto che sulle ambulanze non ci sono medici.

Tra la notte del sei e del sette agosto scorsi, all’altezza di Rapolla, si è verificato un grave incidente: i feriti sono stati trasportati a bordo di un’ambulanza senza medico a Melfi; “fortuna” ha voluto che, grazie alla presenza del radiologo, i pazienti siano stati stabilizzati e poi trasferiti a Potenza. Se il radiologo non fosse stato presente, cosa sarebbe accaduto?

Difficile stabilirlo e di certo non spetta farlo alla sottoscritta, quello che tuttavia posso affermare con certezza è che la buona sanità non può essere affidata alla fortuna.

La buona sanità si costruisce garantendo le migliori condizioni di partenza perché non si verifichino incidenti.

Tradotto: c’è bisogno di personale, ora.

Pare che i “volumi” (espressione terrificante) siano in crescita (l’ospedale sarebbe produttivo), ma su chi grava questo decantato “successo”?

Evidentemente sul personale sanitario.

Ma se il personale è stremato ed è costretto a prendere decisioni importanti in circostanze critiche chi rischia di pagare?

Le pazienti e i pazienti.

Le riorganizzazioni interne – perché così vengono fatte passare – che comportano dall’assenza del cardiologo alla soppressione del turno infermieristico in sala operatoria di notte e durante i giorni festivi mascherano, in realtà, il depotenziamento dei servizi e l’aumento del carico di lavoro a danno del personale ospedaliero.

Avevo sollevato il tema della soppressione del turno infermieristico in sala operatoria durante le notti in quarta commissione, riuscendo a congelare il provvedimento fino allo svolgimento del tavolo sindacale.

Parrebbe, tuttavia, che la “riorganizzazione” entrerà in vigore dal primo settembre.

Io non ci sto, anche se la strategia di Giorgia Meloni, evidentemente assecondata dal governo regionale, è quella di accompagnare le aree interne all’eutanasia.

L’ospedale di Melfi è fondamentale per l’intero Vulture, nonché per tutte le aree interne che attorno ad esso gravitano, comprese quelle del Foggiano e dell’Irpinia.

Il futuro del Vulture passa anche dalla possibilità di cura offerta dall’ospedale di Melfi.

Se non difendiamo i nostri servizi essenziali, avremo dato ragione alla Patriota d’Italia che vuole accompagnare alla chiusura i piccoli centri, dunque la nostra regione sarebbe spacciata.

Io, però, non ho nessuna intenzione di darle ragione.

Al contrario, mi batterò tutti i santi giorni per difendere ogni centimetro di questa terra.

Anche quando sarò troppo arrabbiata o troppo triste per farlo.

Anche quando il sole picchia forte per poi sparire dietro un furgoncino che vende panini nelle sere di Agosto”.