Nel Carcere di Melfi l’uso di una tecnologia innovativa su paziente interno all’istituto di pena. Questa la simulazione e il progetto

Si è concluso l’ultimo atto per la definitiva messa a punto e partenza del progetto di Telemedicina che interessa i detenuti della Casa Circondariale di Melfi e che rappresenta il risultato di un patto a tre tra Rotary Club Melfi Distretto 2120 Melfi, Asp Basilicata e Ministero della Giustizia siglato lo scorso marzo.

In mattinata è stata presentata la strumentazione tecnica e, come incipit del progetto, è stata effettuata una simulazione di telemedicina su paziente interno all’istituto di pena con trasmissione dei dati alla centrale operativa di Venosa.

Tra i presenti:

  • il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza, Pierluigi Gigliucci,
  • il Direttore Sanitario nonché Responsabile della Telemedicina, Luigi d’Angola,
  • il Direttore della Casa Circondariale della cittadina federiciana, Maria Rosaria Petraccone,
  • il Direttore dell’U.O.C. Cure Domiciliari e Palliative, Gianvito Corona,
  • il presidente della sezione rotariana Riccardo Colucci.

La Asp gestirà le prestazioni di telemedicina, che sono inserite nella apposita piattaforma regionale e che rientrano nell’ambito delle azioni tese ad implementare le prestazioni di telemedicina secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale n.77/2022.

Al riguardo la Direzioni Sanitaria, assieme agli uffici competenti e a seguito di intesa con gli specialisti che erogheranno le prestazioni di teleconsulto e telemonitoraggio, provvederà a predisporre ‘slot’ specifici di prenotazione delle prestazioni di telemedicina nel rispetto dei vincoli di privacy e sicurezza.

Ciò significa che i detenuti con malattie croniche avranno un canale dedicato di accesso alle prestazioni che assicurerà maggiore speditezza e fruibilità nell’accesso alle cure.

Inoltre, con l’attivazione del servizio, l’assistenza a quella che è una particolare categoria di pazienti sarà resa più sostenibile ovviando anche agli inconvenienti e agli impegni anche di carattere logistico che per l’amministrazione penitenziaria sono connessi all’attualizzazione delle procedure di trasferimento dei detenuti.

Il progetto, denominato “La magia della connessione irresistibile” avrà durata previsionale biennale e consentirà un miglioramento della qualità assistenziale e della continuità delle cure.

Va da sé che i consulti in telemedicina non saranno gli unici possibili, poiché, in caso di necessità, verranno comunque rese prestazioni sanitarie tradizionali con spostamento del paziente dal luogo di detenzione al più vicino ospedale.

Nel progetto, il Rotary di Melfi si è fatto carico di acquistare il totem per la postazione di telemedicina con centrale trasmittente e braccio mobile attrezzato di monitor multiparametrico, telecamera, microfono, router, devices di rilevazione e trasmissione di parametri.

Uno strumento che, se pur allocato presso l’Infermeria della Casa Circondariale, in caso di necessità e di impossibilità del paziente detenuto a muoversi per raggiungere la postazione, potrà essere traslato in cella garantendo anche in questo caso la tutela ed il diritto alla riservatezza dell’individuo.

Alle tele visite ed ai teleconsulti assisterà sempre il medico di medicina penitenziaria.

Per il Direttore Generale di Asp Basilicata, Gigliucci:

“il progetto fortemente voluto dal Rotary Melfi e sostenuto dalla nostra azienda, rappresenta un fattore di grande valenza umana e sanitaria poiché permette a chi è recluso di veder garantito il proprio diritto alla salute che non deve essere mai messo da parte e che va invece sempre più potenziato e integrato con una crescente risposta alla domanda di offerta sanitaria più moderna e tecnologica”.

Soddisfazione per questo progetto è stata espressa dal Direttore Sanitario D’Angola per il quale:

“tale progetto si colloca nell’ambito di un proficuo e collaudato rapporto di cooperazione tra l’Azienda Sanitaria potentina e altre associazioni.

Il progetto, ancorché in via sperimentale, pone le premesse per un modello innovativo esportabile anche nelle altre strutture penitenziarie della provincia e della Regione.

Da questo punto di vista la struttura penitenziaria di Melfi fa da apripista, tanto che sono state avviate interlocuzioni, oltre che con la Casa Circondariale di Potenza anche con la Direzione dell’Azienda Sanitaria di Matera.

Tale progetto di telemedicina si colloca nell’ambito di una più compiuta strutturazione della sanità penitenziaria che mette al centro tutta la popolazione carceraria considerandone in primis la particolare ‘vulnerabilità sanitaria e socio-sanitaria'”.