Monte Crugname. L’assise consiliare chiede alla Regione di “sospendere in attesa di nuovi elementi sulla Via Appia”

“Un percorso condiviso tra Comune e Regione per intraprendere nuove attività di ricerca al fine di verificare la compatibilità del progetto di insediamento di una cava di quarzareniti in località Monte Crugname di Melfi“.

E’ quanto ha chiesto all’unanimità l’assise consiliare ieri all’Assessore Regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, nel corso del Consiglio Comunale aperto che si è svolto nella Sala Consiliare del Comune di Melfi.

Nel documento approvato si legge:

“Si ritiene non compatibile il progetto di insediamento di una cava di minerali in località MONTE CRUGNAME per il valore paesaggistico-storico-archeologico-culturale dell’area interessata”.

Il Consiglio Comunale ha impegnato il Sindaco di Melfi, Livio Valvano ad:

“intraprendere ulteriori attività di studio, ricerca e approfondimento utili ad acquisire elementi certi circa la compatibilità del progetto di insediamento, di proporre all’Ente Regione la condivisione di un percorso utile a chiarire i presupposti per la decisione finale.

Una decisione politica, che per legge, compete solo ed esclusivamente alla Regione Basilicata, in ordine al rilascio o meno dell’autorizzazione all’insediamento ed all’esercizio della cava di minerali.

Indispensabile è il coinvolgimento del volontariato locale e del comitato di cittadini attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico avente lo scopo di seguire i lavori di ricerca”.

Si ritiene:

“prioritaria la salvaguardia degli elementi paesaggistici ed il percorso della VIA APPIA alla luce del procedimento amministrativo per il rilascio della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), già svolta in seno al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.

La Via Appia è una importantissima infrastruttura immateriale, di notevole valore storico-culturale-monumentale, in grado di contribuire concretamente nel prossimo futuro e creare economia, sviluppo e occupazione sul territorio”.

Così il Sindaco Valvano:

“Ho apprezzato lo spirito costruttivo dell’assessore Gianni Rosa.

La Pubblica Amministrazione è chiamata a mettere a confronto e in equilibrio gli obiettivi imprenditoriali con il bene comune, nel rispetto dell’art 41 della nostra Costituzione.

E’ una nostra responsabilità verificare il percorso della Via Appia.

Nessuno vuole trovare un colpevole.

E’ vero che il Governo regionale ha ereditato un procedimento che, però, fino ad aprile 2019 era dormiente; mancavano tutti i pareri.

Tranne quello della Soprintendenza del 2017.

Poi, tra aprile 2019 e febbraio 2020 sono arrivati tutti insieme i pareri con il nuovo governo regionale.

L’Ufficio Urbanistico del Comune, nel 2017, ha espresso solamente un parere obbligatorio sulla destinazione urbanistica.

Si tratta di un’area a destinazione agricola e il dirigente dell’Ufficio non poteva dire altro.

La decisione politica sull’autorizzazione compete alla Regione e non è condivisa dal Comune che in questi anni ha fatto della salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e della promozione dei beni culturali una priorità.

Nel dicembre 2019 sono emersi elementi nuovi sulla Via Appia.

Per questo il Comune ieri ha chiesto al Governo Regionale rappresentato dall’Assessore Rosa di condividere una opportuna attività di ricerca che si svilupperebbe in pochi mesi.”