Melfi si mobilita per la Palestina. Questa l’iniziativa

“Fermare il massacro del popolo palestinese!

Fermare il genocidio in corso!

Liberare la Palestina!”.

Sono queste le parole d’ordine che hanno spinto donne e uomini della nostra comunità a costituirsi in un comitato, “MELFI FOR PALESTINE” e unirsi al coro di voci che dalle fabbriche, dalle università alle piazze di tutto il mondo, da ormai 20 mesi, sole stanno denunciando le atrocità del Governo israeliano perpetrate ai danni del popolo palestinese.

Ecco quanto si apprende da un comunicato:

“La pressoché totale indifferenza, dunque complicità, della comunità internazionale, a partire dall’UE e dal Governo italiano, che in questi lunghi mesi di atrocità e violenze indiscriminate contro la popolazione civile a Gaza, hanno voltato la faccia dall’altra parte, giustificando se non sostenendo i crimini in atto, ci lasciano inorriditi.

E non sono certo sufficienti a placare lo sdegno e la rabbia gli apparenti ripensamenti e le nuove prese di posizione che, seppure quanto mai necessarie, suonano quantomeno tardive di fronte allo sterminio di oltre 60.000 esseri umani e di quei corpi straziati e senza vita di bambine e bambini, il cui futuro è stato ineluttabilmente derubato da bombe finanziate dai governi occidentali.

Ancora non sentiamo forte e chiara quella parola “Basta!”, che pure ci si attenderebbe da chi Governa il nostro Paese, per Costituzione antifascista.

Sono ancora troppo pochi o troppo timidi gli amministratori che prendono una posizione netta in sostegno del popolo palestinese aggredito.

Meno quelli che dicono chiaramente che bisogna fermare il Governo israeliano, interrompere qualsiasi accordo commerciale con il Governo di Netanyahu, condannato dall’opinione comune e dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, ma non ancora e non a sufficienza da quegli Stati che con lui, fino ad oggi, hanno continuato e continuano a fare affari.

Di fronte a tutto questo, allo squallore del video della riviera di Trump e al programma di deportazione dei superstiti palestinesi della Striscia (in Libia!), rispondiamo che no, non in nostro nome!

Per ricordare a chi non ha memoria, che nessun interesse economico, coloniale, commerciale, geopolitico o di mercato può valere quanto la vita di un singolo essere umano.

Le bombe non salvano. Le bombe uccidono, tante volte: nel momento in cui sono prodotte e quando esplodono, portando via la vita di chi muore e anche quella di chi se ne sta guardare senza fare niente.

Per rimanere umani, per ribadire il nostro interesse alla vita e alla libertà e per stringerci forte alla popolazione palestinese, da decenni sotto attacco e oggi vittima di un tentativo di genocidio che si consuma sotto gli occhi di tutti, lanciamo una mobilitazione collettiva per il prossimo 15 giugno a Melfi.

Un corteo che a partire dalle 18:00 attraverserà il centro della Città, al quale invitiamo a partecipare chiunque abbia a cuore il destino di un’umanità che sul terreno di Gaza oggi definitivamente sceglie se essere umana o irrimediabilmente perduta”.

Di seguito la locandina con i dettagli.