Melfi: “Preoccupazioni inesistenti” per la vertenza di questo stabilimento! A dirlo…

“Ancora una volta il consigliere Cifarelli si preoccupa, inutilmente, per cose inesistenti.

Mi riferisco alla vertenza dello stabilimento Plastiche Melfi per la quale lamenta una disattenzione della Regione che non esiste”.

Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo, il quale, in una nota, aggiunge:

“Come sanno i dirigenti dei sindacati di categoria, ho seguito sin dal primo momento la vicenda, anche a seguito di sollecitazione del sindaco di Melfi Valvano, attraverso contatti continui con sindacati e Confindustria, in attesa che il confronto tra le parti potesse dare risultati positivi per la tenuta occupazionale e la continuità produttiva della fabbrica.

È proprio quanto accaduto con il verbale di accordo sottoscritto ieri presso la sede di Confindustria Basilicata tra azienda e sindacati che ci fa tirare un sospiro di sollievo.

Il mio compito, pertanto, resta quello di vigilare, proseguendo i contatti con le parti interessate, perché l’accordo, raggiunto secondo le modalità e la tempistica individuate, venga attuato.

Per Cifarelli: invece di trovare un nuovo pretesto di polemica, sarebbe stato più semplice informarsi al Dipartimento dove svolgiamo, attraverso i nostri uffici, un monitoraggio costante su tutte le problematiche dell’area industriale di Melfi, dell’attività della Fca e dell’indotto.

L’ho detto in occasione della firma dell’accordo di sviluppo tra Ministero dello Sviluppo economico, Regioni Basilicata e Piemonte, Invitalia e Fca, e lo ripeto in questa: il dialogo tra Regione e Fca, a differenza di quanto non è avvenuto nel passato, deve essere costante, con metodi e strumenti innovativi, su tutta una serie di questioni che riguardano la nuova fase di produzione e non solo.

E tra i metodi e gli strumenti innovativi includiamo un lavoro efficace di concertazione, senza ricorrere a tavoli inutili o, come nel caso delle Plastiche Melfi, di fronte a confronti in atto tra le parti, lasciando che i soggetti sociali le portino a termine per riservarci un eventuale intervento diretto”.