Melfi: “la zona industriale, a differenza di quella della Val Basento, non è per niente dismessa”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Sen. Pasquale Pepe:

“Il 1 maggio Livio Valvano lo dedica a me: quanto è vero che non ci sono più i socialisti di una volta.

E lo fa in modo maldestro e superficiale, provando a nascondersi dietro l’ironia.

È evidente che il Sindaco di Melfi non ha letto il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), almeno nella parte in cui si parla di “Hydrogen Valleys” da prevedere nelle aree industriali dismesse.

Per fortuna, caro Sindaco, la zona industriale di Melfi, a differenza di quella della Val Basento, non è per niente dismessa, a meno che tu non la veda così nel prossimo futuro.

E se così fosse non mi troveresti d’accordo, perché io mi batterò con tutte le mie forze perché non lo diventi mai; anzi, farò in modo che prosperi sempre di più.

Beato te che trovi il tempo per inventarti la polemica, proprio quando l’emergenza in corso impone di lavorare, sin da subito, per investire le risorse messe a disposizione dal Recovery Plan, che per 3,19 miliardi sono indirizzate allo sviluppo dell’idrogeno (e penso alla Val Basento) e ben 11,4 miliardi sono indirizzate alla ricerca rivolta alle imprese (e penso a Melfi).

Io mi dedicherei, come cerco di fare, a lavorare “a più mani” per dare una svolta alla nostra Terra.

Cosa c’entra il petrolio con l’idrogeno?

Te lo spiego.

Innanzitutto, da un punto di vista sociale: abbiamo dato tanto con il petrolio, adesso è giusto che riceviamo tanto.

E nella fase della transizione energetica vogliamo vivere un ruolo da protagonista, con una Hydrogen VALLEY e con un Centro nazionale di alta tecnologia.

E, poi, c’entra anche da un punto di vista operativo: sia che lo si produca da energia rinnovabile (idrogeno verde) che da metano con cattura di CO2 (idrogeno blu), il prodotto finale è un GAS e, come tale, necessita di tubazioni e impianti molto simili a quelli usati nel mondo del petrolio e della chimica insistenti nella Val Basento;

ci sono le tubazioni e sistemi di filtraggio delle acque petrolifere, impianti che possono essere riadattati per la produzione dell’idrogeno.

E ancora, la cosa più importante, al di là delle infrastrutture materiali, sono le competenze che si trovano lì, perché, lavorando nella chimica e nel petrolio, sono abituate a lavorare con recipienti a pressione, tubazioni, compressori, tutta “roba” che si usa per l’idrogeno e, per ultimo, hanno a disposizione molte aree da bonificare adatte all’installazione di nuovi impianti di rinnovabili che possono generare l’energia da usare per la produzione dell’idrogeno verde, quello incentivato.

Ecco, caro Sindaco, sei esageratamente distante dalla realtà.

Cetto La Qualunque, al tuo cospetto, seppur nelle sue “perversioni” da pellicola, lo era di meno.

Viva i Lavoratori”.