Melfi, Genzano di Lucania, Rapone, Ruvo del Monte e Venosa: oltre trecento coristi hanno eseguito in simultanea canti religiosi medievali all’interno di chiese e cattedrali. I dettagli

“A volte, per ritrovare l’anima di una terra, è sufficiente che le sue voci storiche trovino un’armonia inedita.

Questo miracolo culturale e spirituale ha preso forma in occasione della ricorrenza di Santa Lucia”.

Così il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, aveva annunciato Basilicanta, evento inserito nel cartellone di Fantastico Medioevo che si è tradotto in un grande affresco sonoro capace di unire luoghi, comunità e tradizioni della Basilicata.

Il 13 dicembre oltre trecento coristi, appartenenti a diverse formazioni regionali, hanno eseguito in simultanea canti religiosi medievali all’interno di chiese e cattedrali distribuite nei centri del Vulture-Melfese e dell’Alto Bradano.

Una formula inedita, la prima di questo tipo a livello nazionale, che ha trasformato il territorio in un unico, grande spazio musicale e spirituale, collegato idealmente dal filo della polifonia sacra.

L’iniziativa è stata promossa dalla presidenza della Giunta regionale della Basilicata, con il supporto della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e in sinergia con le Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa e di Acerenza, rafforzata dal prestigioso patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano.

Inoltre, c’è stato il coinvolgimento dell’Associazione regionale dei Cori della Basilicata e di Chorus Inside Basilicata.

I concerti, sotto la regia del musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna, si sono tenuti in contemporanea ad Acerenza, Genzano di Lucania, Melfi, Oppido Lucano, Rapone, Ruvo del Monte e Venosa.