Melfi dà voce a Filomena Nitti, donna che tanto ha dato al territorio e alla scienza anche se è stata esclusa dal Premio Nobel. Le foto

Molto interessante e partecipata è stata la presentazione del libro “Filomena Nitti e il nobel negato” (Rubbettino, 2025) di Carola Vai, giornalista e scrittrice, tenutasi presso l’auditorium del centro culturale “Francesco Saverio Nitti” e organizzato dall’omonima Associazione con il patrocinio del comune di Melfi.

L’incontro è stato introdotto dal direttore di Associazione Nitti Gianluca Tartaglia e dal video saluto di Stefano Rolando, presidente della Fondazione “Francesco Saverio Nitti”.

E’ toccato alla giornalista Eva Bonitatibus animare il dibattito con l’autrice e con Maria Luisa Nitti, nipote di Filomena e ispiratrice con il suo racconto del volume stesso.

Ha affermato Eva Bonitatibus:

“Il libro di Carola Vai, ‘Filomena Nitti e il Nobel negato’ (Rubettino editore), ricostruisce la vicenda di Filomena Nitti, figlia dello statista Francesco Saverio Nitti e moglie del premio Nobel Daniel Bovet.

La scienziata diede un contributo decisivo alla crescita della ricerca scientifica italiana nel secondo dopoguerra e scoprì, con l’equipe diretta dal marito, il primo farmaco antistaminico, oltre a conseguire nuovi progressi in farmacologia.

Carola Vai mette in evidenza come Filomena abbia vissuto in equilibrio tra il rigore della ricerca e il ruolo di madre e moglie, divisa tra la cura della famiglia e la passione per la scienza.

Il volume restituisce voce a una protagonista dimenticata, mostrando come la sua vita sia stata un intreccio di affetti familiari, impegno civile e contributi scientifici.

La sua storia è inserita nel più ampio contesto storico nazionale e internazionale e ripercorre le vicende, anche quelle dolorose, che segnarono la vita della donna che mai dimenticò le proprie origini.

Con il luogo che diede i natali al padre, Melfi, seppe mantenere un forte legame fondandovi una biblioteca intitolata alla memoria del figlio Gianpaolo scomparso tragicamente, e attivandosi con la Cassa per il Mezzogiorno per la realizzazione del centro culturale, per la crescita educativa e sociale della comunità, che porta il nome del padre.

Il libro è stato scritto con la collaborazione di Maria Luisa Nitti, nipote di Filomena”.

La presentazione del libro è stata arricchita dalla testimonianza video di Patrizia Nitti, nipote di Filomena e presidente di Associazione Nitti che ha sottolineato la modernità della figura della zia, e da quelle di Emilio Salemme, Peppino Brescia ed Enzo Navazio che hanno sottolineato il legame forte che Filomena Nitti ha avuto con Melfi e il suo impegno educativo, sociale, politico e culturale.

Ha dichiarato Maria Luisa Nitti:

“La presentazione del libro a Melfi mi ha commossa.

Ho potuto constatare che gli sforzi di zia Filomena avevano dato i loro frutti.

Il centro culturale tanto voluto da Lei è ora bello ed efficace.

La sala era gremita e ciò mi ha dimostrato che i melfitani non avevano scordato la Signora Nitti.

Infine le belle testimonianze che ho ascoltato hanno messo in evidenza che gli obbiettivi di zia erano stati raggiunti.

Un plauso a Gianluca Tartaglia per l’organizzazione, degno erede di suo padre Mauro, nella speranza che la collaborazione tra le nostre famiglie continuerà a portare la cultura quale fattore di sviluppo individuale e sociale”.

Soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa dall’autrice.

Ha sostenuto Carola Vai:

“Presentare il mio libro nella terra d’origine della famiglia Nitti, a Melfi, mi ha creato una grande emozione.

Ma assistere all’entusiasmante partecipazione di un folto pubblico – oltre 100 persone – e’ stato commovente.

Il successo dell’incontro organizzato da Associazione Nitti diretta da Gianluca Tartaglia, e moderato con maestria dalla giornalista Eva Bonitatibus, mi ha convinta che nel territorio di Melfi il ricordo della scienziata Filomena Nitti non è appassito.

Dunque un libro sulla sua vita, con la collaborazione della nipote Maria Luisa Nitti, e’ un giusto tributo ad una donna che tanto ha dato al territorio e alla scienza, anche se è stata esclusa dal Premio Nobel.

L’appassionata presenza dei melfitani all’evento conferma il desiderio del pubblico di conoscere le azioni di una donna che si è occupata soprattutto di trasmettere il ricordo dei due grandi uomini della sua vita: il padre e statista Francesco Saverio Nitti, e il marito, Daniel Bovet, Nobel per la medicina 1957. Mai di se stessa.

L’auspicio è che altri eventi ispirati dal volume e in onore di Filomena possano sempre più trasmettere ai giovani e meno giovani la volontà di scoprire le proprie origini”.

Ecco le foto.