Manovra, l’ipotesi di una tassa sul gioco d’azzardo al 25%. Aumenti anche su tabacco. Ecco i dettagli

C’è anche l’ipotesi di una tassazione su gioco d’azzardo, tabacco, derivati della cannabis legale fra i punti della manovra.

Tra i provvedimenti al vaglio del Governo anche la cosiddetta Amazon Tax, che punta a colpire le consegne a domicilio per favorire l’acquisto di prossimità.

Come riporta Tgcom 24:

“Si ipotizza un aumento delle tasse sulle vincite al Lotto e Superenalotto.

Coinvolte anche le somme ottenute con Gratta e Vinci.

Al momento gli importi derivanti da questi ultimi sono tassati al 20% se superano i 500 euro.

Il governo propone di aumentare l’aliquota a un valore fra il 23% e il 25%.

Chi vince somme inferiori alla soglia indicata potrà ottenere la cifra piena ed esentasse.

Anche il gioco del Lotto subisce un prelievo fiscale, applicato da Lottomatica, pari all’8% dell’importo.

Anche in questo caso c’è la franchigia di 500 euro: al di sotto la tassazione non scatta.

Il Superenalotto è tassato come i Gratta e Vinci: 20% se si superano i 500 euro.

La tassazione è stata aumentata nel 2019: fino a quell’anno era pari al 12%.

L’imposta sulle vincite realizzate al gioco 10eLotto è dell’11%.

Il 12% era inoltre la flat tax del dei casinò online.

Dal 2020 non è più così ed è stato introdotto un metodo di tassazione che segue la progressione delle vincite.

Quelle fino a 500 euro sono esentasse, mentre per quelle superiori il prelievo va dal 15%, se la somma è al di sotto di 1000 euro, al 25% se si superano i 10 milioni.

Il prelievo è compiuto direttamente dal gestore del portale autorizzato: quest’ultimo opera in qualità di sostituto d’imposta e rifonde poi lo Stato della somma ottenuta.

Le vincite ottenute tramite gioco legale non devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi.

Vengono infatti già tassate alla fonte dai concessionari autorizzati.

È invece necessario farlo se la somma deriva da un tipo di gioco non autorizzato in Italia.

Fra le ipotesi anche un aumento delle accise sulle sigarette, che andrebbe ad aggiungersi all’aumento già previsto sul tabacco riscaldato: quest’ultimo è passato al 35% nel 2022 partendo dal 30% del gennaio 2021.

È già previsto che la tassazione salirà al 40% dal 1 gennaio 2023.

Infine, i rivenditori di cannabis legale.

Al momento sono soggetti alla stessa tassazione del regime forfettario per le neo partite iva: 5% per i primi 5 anni.

Si ipotizza di alzare l’aliquota al 15%.

In totale, le risorse della manovra ammontano a 30-32 miliardi.

La maggior parte – 21 – andranno in deficit all’energia e solo 8-9 al resto, dalle pensioni al taglio del cuneo fiscale. Il 21 novembre la legge di Bilancio è sul tavolo del Consiglio dei ministri”.