Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato giunto alla nostra Redazione.
“E’ passato quasi un mese dalla notte del 1 Luglio e ancora non riusciamo a capacitarci di quanto accaduto.
La SG SPA nasce nel 2007 ed il fondatore è Antonio Liseno.
Nel giro di pochi anni ha costruito, con la nostra collaborazione, un’azienda leader nel settore della distribuzione di materiale elettronico, investendo successivamente in un Resort all’avanguardia.
Un uomo che non ha mai agito nel losco ma nella trasparenza senza chiedere nulla in cambio.
Noi dipendenti, anzi, collaboratori, come ci definisce da sempre, conosciamo l’uomo, non solo l’imprenditore.
Un uomo che ha creato posti di lavoro dal nulla, che durante il periodo della pandemia ha dato lavoro a centinaia e centinaia di cittadini lavellesi e non, che ora è stato messo alla gogna mediatica e sociale.
L’assurdo è che alcune persone pur non conoscendolo si sono elevate a giudici, sentenziando la sua colpevolezza.
“L’uomo del fare” si definisce, noi possiamo confermare l’uomo del “Facciamo”, e nonostante la sua posizione non si è mai esaltato, è sempre stato presente, soprattutto umanamente con i suoi collaboratori e non solo.
I grandi uomini non hanno bisogno di sudditi, di fan, hanno bisogno di persone chiamate famiglia pronte ad aiutare, a collaborare e a sostenere nel momento del bisogno.
Volutamente fin’ora siamo stati in silenzio, ma siamo umani, siamo stanchi di dover solo ascoltare sentenze (non emesse da chi di dovere) e giudizi sulla persona con la quale da anni condividiamo le nostre giornate.
E’ arrivato per noi il tempo di dire basta a questo clima di odio e, per voi di prendere coscienza dell’impatto che l’intera vicenda avrà sull’economia locale e sull’intera comunità lavellese.
Siamo giovani che si stanno creando una vita, padri e madri di famiglia che portano il pane a casa ma da un mese viviamo nell’incertezza lavorativa, non sapendo cosa ne sarà di noi e dei nostri progetti che vediamo sgretolarsi dopo anni di duro lavoro, siamo stati abbandonati dalle istituzioni locali, anzi additati come colpevoli, e va bene, VA BENE se colpevoli vuol dire continuare a sostenere e a credere nell’innocenza di Antonio.
In una società in cui tutti sbagliano, ma nessuno può sbagliare, sono state gratuitamente e velocemente attribuite colpe non solo ad un imprenditore, ma ad un uomo, che ricordiamoci, è marito, figlio, padre, fratello, amico di qualcuno, ed è sempre e comunque una persona”.