“La Basilicata ha bisogno di strade e occupazione: oltre 2.000 posti di lavoro dipendono da burocrazia e lungaggini”. I dettagli

L’onorevole materano Gianluca Rospi, presidente di Popolo Protagonista (la componente del Gruppo Misto ispirata ai valori cristiano popolari), dichiara:

“Ammonta a 276 milioni di euro il valore delle opere che l’ANAS ha già finanziato per ammodernare la rete stradale lucana, ma che, purtroppo, non si stanno traducendo in cantieri per lungaggini burocratiche.

Si va dal collegamento da Corleto Perticara alla S.P. Camastra della Strada Fondo Valle Sauro (85 milioni) alla costruzione dei tratti in variante in galleria sulla ‘Tirrena Inferiore’ in località Acquafredda e Cersuta (48 milioni), dall’itinerario Murgia-Pollino nel tratto Matera – Ferrandina – Pisticci (69,5 milioni) al nuovo percorso tra Potenza e Melfi della S.S. 658 (65 milioni).

Sono cantieri che potrebbero occupare, secondo le nostre stime, oltre 2.000 persone.

Un numero troppo importante per non impegnarsi al massimo nel risolvere ostacoli burocratici o nell’accelerare gli iter in corso.

Finanziati, al momento, solo la progettazione per il nuovo tratto della ‘Salerno – Potenza – Bari’ tra la zona industriale di Vaglio e lo svincolo della S.P. Oppido e i tratti Gioia del Colle – Matera e Basentana – S.S. Sinnica dell’itinerario ‘Murgia – Pollino’.

Proprio su quest’ultima importante arteria è stato operato il definanziamento di oltre 48 milioni e, adesso, sono a rischio anche i cinque milioni finanziati dal Piano Sud per la sua progettazione, in procinto di essere destinati ad altre finalità.

È l’ennesima dimostrazione della scarsa attenzione nei confronti del Mezzogiorno e del gap infrastrutturale nei confronti del centro-nord Italia che, anziché ridursi, si allarga.

La burocrazia non può continuare a ostacolare lo sviluppo infrastrutturale del nostro Paese, soprattutto in questo momento.

Nell’attesa di un serio intervento di riforma del Codice degli appalti occorre trovare delle soluzioni per tutti i casi in cui la burocrazia o il caos normativo ostacolano in modo sfibrante l’avvio o il termine di cantieri strategici; la nostra proposta è un ‘modello Genova’ rivisto e corretto che, da una parte, preveda commissari ad hoc e procedure più snelle, e, dall’altra, garantisca la rotazione delle imprese e la libera concorrenza tra le stesse”.