Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani.
Scrivono i Giovani Agricoltori Lucani:
“In un momento in cui la Basilicata è colpita da una crisi idrica profonda e ancora priva di una risposta concreta, si apre un ulteriore fronte di preoccupazione: l’ipotesi che il nostro territorio possa essere interessato da insediamenti legati al cosiddetto “nucleare sostenibile“.
Non è un tema secondario.
È una questione di metodo, visione e rispetto.
La Basilicata è una regione agricola, viva, con comunità locali che conoscono e custodiscono il proprio territorio.
La sua vocazione non può essere ignorata.
La sua storia non può essere riscritta da scelte calate dall’alto.
Come Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani, non ci opponiamo alla ricerca o all’innovazione.
Ci opponiamo all’opacità, all’imposizione silenziosa, alla gestione strategica di un territorio senza coinvolgimento delle comunità che lo abitano.
Chiediamo con chiarezza:
- che il Consiglio Regionale si esprima pubblicamente e in modo verificabile sul tema;
- che venga avviato un confronto aperto e basato su dati, valutazioni tecniche e ambientali, prima di ogni decisione.
Lo diciamo con rispetto, ma con fermezza: le comunità locali non sono una variabile secondaria.
Ogni territorio ha un’identità, una memoria, una progettualità.
E i cittadini – in uno Stato democratico – hanno il diritto non solo di essere informati, ma anche di partecipare attivamente a scelte che riguardano il futuro.
Ricordiamo a tutti i rappresentanti istituzionali che la politica è un servizio.
I cittadini non sono spettatori, e i politici non sono amministratori delegati di interessi esterni: sono dipendenti pubblici, pagati per rappresentare e proteggere i territori.
E non possono sottrarsi al confronto.
La Basilicata non può diventare una terra di compensazione, dove si chiede tutto e si restituisce poco.
Serve una visione integrata tra ambiente, agricoltura, energia e futuro.
Non è ideologia.
È strategia.
È responsabilità.
Non possiamo rassegnarci o deprimerci.
Dobbiamo avere il coraggio di esprimere la nostra opinione.
Lo facciamo con rispetto, con argomenti e con spirito di servizio verso la nostra terra.
Perché la Basilicata non è un vuoto da riempire.
È una comunità da ascoltare, rispettare e far crescere”.