Indotto di Melfi: “Per questi lavoratori rischio concreto di licenziamento collettivo”. Le richieste

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Alessia Araneo, Viviana Verri (Consigliere regionali M5S Basilicata):

“La vertenza Trasnova–Logitech–Teknoservice rappresenta l’ennesimo e gravissimo campanello d’allarme per l’area industriale di Melfi.

Parliamo di lavoratrici e lavoratori che da decenni operano con professionalità e sacrificio nei piazzali e nelle linee dell’indotto Stellantis, e che oggi si trovano di fronte a un rischio concreto di licenziamento collettivo, dopo anni di proroghe e contratti precari.

Abbiamo ascoltato direttamente le loro storie, cariche di dignità e preoccupazione.

Molti di loro hanno oltre cinquant’anni e sanno bene quanto sarebbe difficile ricollocarsi nel mercato del lavoro.

Dietro le cifre ci sono persone, famiglie, vite intere legate alla fabbrica e al suo futuro.

Non possiamo accettare che un territorio che ha dato tanto all’industria italiana venga lasciato solo di fronte alla transizione industriale.

La Regione Basilicata deve assumersi fino in fondo le proprie responsabilità: serve un tavolo permanente con i sindacati e con le aziende coinvolte, capace di affrontare con trasparenza e tempestività ogni passaggio di questa vertenza.

Sappiamo che i lavoratori hanno già sollecitato l’interlocuzione con il Dipartimento regionale competente, ma segnalano risposte lente e interlocuzioni frammentarie.

È inaccettabile che la politica regionale si limiti a osservare.

La difesa del lavoro non è un atto simbolico: è un dovere.

Per questo chiediamo con forza la condivisione di una politica industriale coerente che tuteli i diritti delle persone e impedisca che l’indotto venga smantellato silenziosamente.

Come Movimento 5 Stelle, ribadiamo che la transizione produttiva non può tradursi in espulsione sociale.

Chiediamo che la Regione Basilicata sia protagonista nel rivendicare e garantire la continuità occupazionale e la tutela dei livelli produttivi; che vigili sulla trasparenza delle commesse e sugli appalti pluriennali prorogati e che promuova percorsi di riqualificazione e accompagnamento alla pensione per chi è prossimo alla fine della carriera.

La Basilicata non può essere trattata come un’area di sacrificio.

Ogni posto di lavoro salvato è una famiglia che resta qui, nel proprio territorio, con dignità e futuro.

Continueremo a seguire la vicenda Trasnova insieme alle organizzazioni sindacali e ai colleghi del Movimento, perché questa non è solo una vertenza lucana: è una questione nazionale di giustizia sociale e di rispetto per il lavoro.

D’altronde, come ricordava qualcuno, da Melfi alla Regione fino al Parlamento ci sono gli stessi colori”.