Il “Gasparrini” di Melfi abbraccia i suoi studenti con una grande Festa dell’accoglienza

Anche quest’anno l’I.I.S. “G. Gasparrini” di Melfi ha rinnovato l’appuntamento con la “Festa dell’accoglienza”ormai giunta alla sua settima edizione.

La missione è sempre la stessa:

“Accogliere gli alunni, accompagnarli nel loro percorso di crescita”.

L’evento ha avuto luogo Giovedì 15 Novembre, alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare.

Presenti, insieme agli alunni:

  • Michele Masciale, Dirigente Scolastico;
  • Livio Valvano, Sindaco di Melfi;
  • Vito Narciso, responsabile DELPHI-Castroboleto Village;
  • gli psicologi Barbara Zaccagnino Vincenzo Di Bernardo;
  • Claudia Datena, Dirigente U.S.R. Basilicata;
  • Anita Ferrari, docente I.I.S. ”G. Gasparrini”.

Nel corso dell’incontro, è stato presentato il “Progetto accoglienza” attraverso il video “Star bene a scuola” e non sono mancati intermezzi artistici a cura del Laboratorio Emozionale.

Questo il discorso tenuto dal Dirigente Scolastico, Michele Masciale:

“Buonasera a tutti! Do il benvenuto a tutti voi qui presenti.

Diamo inizio alla 7’ Festa dell’Accoglienza del nostro istituto, a conclusione delle attività formative che hanno visto gli studenti interagire con profitto ed entusiasmo con i coetanei e con i docenti.

Entro subito nel merito del tema che svilupperemo nei prossimi mesi.

Quest’anno abbiamo voluto riassumerlo in un’espressione poetica di grande suggestione: ‘L’abbraccio che ti cambia’.

Sarò breve e dico: se entriamo in aula al mattino e ne usciamo uguali come siamo entrati, la scuola credo sia servita a poco.

Se ciò accadesse, significherebbe che non siamo cambiati.

E se ne accorgono i genitori, se ne accorgono gli amici, se ne accorge la città intera.

Prima o poi ce ne accorgiamo noi stessi.

Se la scuola non ‘cambia’ i giovani, forgiandoli alla vita, elevando lo spirito attraverso un’adeguata formazione culturale e professionale, ebbene sarebbe una scuola che non mantiene le promesse.

E ciò invero riguarda anche i docenti, anche i collaboratori scolastici.

Riguarda anche me. Tutti siamo chiamati a cambiare. Tutta la comunità scolastica è chiamata ad incarnare il cambiamento. Sì, il cambiamento è il nostro destino.

Noi comunità del Gasparrini ci sforziamo di essere una circolarità virtuosa di educazione e comunicazione in cui tutti contribuiscono al miglioramento.

Questa circolarità richiama l’immagine bellissima di un abbraccio. E, a ben pensarci, sono molteplici gli effetti benefici di un abbraccio.

Un abbraccio ti accoglie; un abbraccio ti veste; un abbraccio ti consola; un abbraccio ti circonda; un abbraccio ti rafforza; un abbraccio ti sostiene.

E vengo ora alla sotto-traccia che accompagna la nostra riflessione: ‘Costruiamo oggi la comunità di domani’. E mi limiterei a sottolineare alcuni aspetti.

Il primo: la comunità scolastica, come quella familiare e sociale, non è una realtà immediata e definitiva, bensì esige di essere costruita ogni giorno.

Ogni scuola è unica, perché ogni scuola è una comunità composta da persone uniche che interagiscono tra loro in una modalità unica.

Vorrei dunque che sin da oggi voi studenti, voi genitori, voi docenti vi percepiate in questa dimensione di autenticità che impreziosisce la nostra comunità scolastica e la rende unica.

Il secondo aspetto: questa comunità va costruita insieme.

La scuola non è del Dirigente scolastico, non è dei docenti, non è del Segretario, non è degli studenti.

La scuola è una comunità che vive la vita di chi ne fa parte.

Il terzo aspetto: la comunità scolastica va costruita giorno dopo giorno, senza escludere nessuno.

E vengo, infine, al quarto aspetto: la comunità che costruiamo oggi sarà la comunità di domani.

E cioè: studiare in aula, esercitarsi in laboratorio, viaggiare per motivi culturali e fare l’alternanza scuola-lavoro sono dinamiche che, senza che ce ne accorgiamo, ci proiettano – passo dopo passo – nel domani.

Cammineremo abbracciati, come in una rete solidale di persone, giovani ed adulti, in cui le braccia rinsaldano col corpo ciò che il cuore di ciascuno, da solo, farebbe forse fatica ad esprimere.

Ecco, questa è la proprietà stupenda, quasi indicibile, dell’abbraccio: è una realtà unitaria indissolubile in cui non sai chi è che abbraccia e non sai chi è abbracciato.

Non c’è chi agisce e chi subisce, perché nella relazione d’amore tutto è nobilitato come soggetto singolare e plurale, individuale e collettivo.

Tutti danno, tutti ricevono. Nessuno perde.

Quel grande abbraccio simboleggia la comunità del Gasparrini, perché il Gasparrini è l’abbraccio che ti cambia!

Buon anno scolastico a tutti!”.

Un’occasione molto importante, per vivere l’avventura di una scuola che cambia, capace di intercettare sogni e speranze, emozioni e slanci dei suoi studenti.

Per costruire oggi la comunità del domani.