Giustizia in Basilicata: presentata mozione per la riapertura del Tribunale di Melfi

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Viviana Verri e Alessia Araneo (Consigliere regionali – Movimento 5 Stelle Basilicata):

“Restituire alle cittadine e ai cittadini lucani un accesso equo, rapido e dignitoso alla giustizia è una priorità non più rimandabile.

Per questa ragione, approfittando della dichiarata volontà del Governo di riconsiderare i tagli del 2012, abbiamo depositato una mozione per impegnare la Giunta Regionale ad agire con tempestività e ad avviare un’interlocuzione immediata con il Ministero della Giustizia per la riapertura dei Tribunale di Melfi e di Pisticci.

La riforma della geografia giudiziaria del 2012 come ammesso dallo stesso Ministro Nordio, si è rivelata un fallimento e in Basilicata il risparmio di spesa sperato non è mai arrivato, lasciando spazio solo a gravi disagi.

La soppressione dei presidi di Melfi e Pisticci ha ignorato le criticità dei nostri collegamenti viari e ha costretto i cittadini a spostamenti gravosi verso Potenza e Matera, sovraccaricando questi ultimi uffici e rallentando, inevitabilmente, i processi.

Melfi rappresenta un baluardo essenziale contro l’influenza della criminalità organizzata del foggiano, in un’area strategica che ospita l’Istituto Penitenziario di massima sicurezza e asset economico-produttivi significativi come Stellantis e tutto l’indotto a esso collegato.

Giova ricordare, poi, che la soppressione del tribunale di Melfi resta un gesto politico del tutto incomprensibile, giustificato solo dal forzato accorpamento di altri due tribunali, uno lucano e l’altro campano, per raggiungere, insieme, i numeri di quello melfitano.

Pisticci è il presidio fondamentale nel Metapontino, un territorio sensibile alle infiltrazioni criminali esterne e con un carico di lavoro giudiziario importante, stimato in circa 10.000 tra cause civili e penali istruite all’anno e dove, paradossalmente, lo Stato ha investito 4 milioni di euro per una nuova sede rimasta poi inutilizzata.

Chiediamo, pertanto, che la Regione Basilicata non resti a guardare, ma partecipi attivamente ai tavoli di lavoro ministeriali con esperti e rappresentanti dell’avvocatura lucana.

È il momento di fare fronte comune per rimediare a un errore storico e riportare la presenza dello Stato nei nostri territori. La sicurezza tanto evocata dal centrodestra, è bene ricordare, passa attraverso la giustizia”.