“Da Melfi a Matera, da Venosa a Policoro, passando per Banzi e Grottole, la mappa degli impianti a biogas autorizzati in Basilicata cresce di giorno in giorno.
Ultimo in ordine di tempo è la centrale a biogas di Policoro, che ha ricevuto l’autorizzazione unica ambientale il 13 ottobre scorso, archiviando l’annullamento in autotutela avviato dopo le richieste del comune, che aveva evidenziato una serie di criticità nel progetto presentato dalla società proponente.
A nulla sono valse le proteste, le audizioni in terza commissione, le legittime preoccupazioni espresse da cittadini ed agricoltori, perché l’impianto sorgerebbe in un’area a ridosso sia delle abitazioni che delle aziende agricole, con inevitabili ripercussioni sull’economia del territorio e sul turismo dovute sia alle emissioni odorigene sia al transito di mezzi pesanti che dovranno trasportare i liquami zootecnici, poiché l’ingente fabbisogno dell’impianto non può essere soddisfatto dalle aziende zootecniche dell’area.
Ed è il tema politico vero che emerge da questa vicenda: impianti del genere, pubblicizzati come “green”, non favoriscono affatto l’economia circolare perché spesso del tutto slegati dal tessuto produttivo del territorio, in questo caso, a vocazione prevalentemente agricola e non zootecnica.
E questo è l’ennesimo colpo inferto alle produzioni di pregio del metapontino, come la fragola, già a rischio per la crisi idrica.
Questo accade perché manca, a livello regionale, uno strumento programmatorio che individui le aree ove ubicare questi impianti e manca, di fatto, un qualsiasi indirizzo politico sull’utilizzo del territorio lucano che lo tuteli dal rischio di speculazioni e determini un sistema virtuoso di economia circolare.
Ancora più grave è la mancanza di confronto sia politico che con i cittadini su questi temi, inascoltata è rimasta, infatti, la richiesta di incontro inviata al presidente Bardi dall’associazione “Difendiamo il territorio”, al fine di condividere le legittime preoccupazioni che animano il dibattito cittadino a Policoro.
E spostandosi a Grottole, Matera, Melfi, Venosa, Genzano, Banzi, l’autorizzazione di questi impianti è una faccenda solo burocratica dalla quale la politica resta fuori, abdicando alle sue funzioni programmatorie (salvo approvare provvedimenti che agevolano addirittura l’iter autorizzatorio).
Quando il centrodestra lucano si accorgerà che è stato eletto per governare un territorio che merita attenzione, visione e programmazione per il suo sviluppo e non di essere soltanto terra di conquista per pochi?
Così scrivono in un Comunicato Alessia Araneo e Viviana Verri (Consigliere regionali M5S Basilicata).


































