“Circa 300 coltivatori del Vulture subiscono da anni”: questa associazione denuncia…

La scorsa mattina, davanti alla sede del Consorzio di Bonifica Regionale di Gaudiano di Lavello, l’Associazione TerrAcqua del Vulture ha organizzato un presidio di protesta con la presenza di un nutrita rappresentanza di manifestanti, tutti agricoltori di zona.

L’Associazione in questione, nata “per la tutela e la valorizzazione del patrimonio idrico, agricolo e forestale del Vulture, Agro dei Comuni di Rionero, Atella, Barile, Ginestra, Rapolla e Ripacandida”, nella seguente nota spiega i motivi alla base della manifestazione:

“L’azione di protesta attiene i ritardi e i continui disservizi del Consorzio di Bonifica nell’erogazione dell’acqua per irrigare nell’area ‘Oasi del Vulture’ di Atella, Barile, Rapolla e Rionero.

I circa 300 coltivatori del Vulture da anni subiscono ritardi e carenze nel servizio di irrigazione e sono arrivati ad un limite di sopportazione non più tollerabile.

Se negli anni passati si registravano ritardi nella erogazione dell’acqua di irrigazione quest’anno si è andato oltre, ci hanno voluto stupire: infatti al 12 di Maggio quasi tutta la rete irrigua è ancora chiusa con oltre 40 giorni di ritardo rispetto a quanto scritto nel Regolamento Irriguo dello stesso Consorzio, che prevede l’apertura degli impianti dal 1° Aprile di ogni annata agraria.

I ritardi sono ascrivibili esclusivamente alla inefficienza organizzativa del Consorzio di Bonifica, visto che le avarie dell’impianto, già presenti nell’autunno scorso e che impedivano la riapertura dell’intera rete, sono state riparate solo nei giorni scorsi.

Non si comprende per quale motivo in circa sei mesi da quando si sono verificate le rotture non si è intervenuto!!

Un immobilismo inaccettabile e che trova anche un aggravio di colpa nella scelta di ridimensionare il presidio del Consorzio di Bonifica di Atella.

Infatti mentre negli anni passati erano presenti tre unità lavorative, da quest’anno con la riorganizzazione è rimasto un solo operaio che non riesce a rispondere con puntualità ed efficacia alle esigenze di irrigazione dell’Oasi del Vulture.

È opportuno rilevare che l’impianto Oasi del Vulture è di proprietà della Regione Basilicata e viene dato in gestione al Consorzio di Bonifica con un appannaggio annuale di 200 mila euro.

Come vengono utilizzate queste risorse per l’Oasi del Vulture?

È questa la domanda più frequente che i coltivatori si fanno.

Per affrontare le criticità dell’impianto e sostenere la richiesta di un servizio di irrigazione più efficiente si è cercato in tutti i modi di attivare delle corrette relazioni istituzionali con il responsabile del Consorzio di Bonifica; purtroppo il confronto è stato negato nonostante da quattro anni l’Associazione TerrAcqua del Vulture ha chiesto insistentemente e ripetutamente una interlocuzione con il Commissario del consorzio (fino allo scorso anno) e attuale Amministratore unico Avv. Musacchio.

Le reiterate e molteplici richieste scritte di incontro non hanno prodotto convocazioni né si è avuto alcun segnale di riscontro, insomma è mancata finanche la cortesia istituzionale verso una Associazione che rappresenta oltre 200 operatori agricoli.

Dopo il presidio la protesta continuerà per rivendicare rispetto ed efficienza; con il coinvolgimento dei Sindaci della zona si chiamerà in causa il neo Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore Regionale all’agricoltura per attivare un tavolo di confronto con l’amministratore del Consorzio di Bonifica, per fare chiarezza sulle responsabilità della gestione dell’impianto dell’Oasi del Vulture e sul ripristino del presidio consortile di Atella con le unità lavorative utili a garantire un servizio di irrigazione efficiente sull’area del Vulture”.

Di seguito tre foto della mattinata.