Buone notizie: migliora il Poliziotto lucano D’Onofrio, intervenuto nell’esplosione di Roma

Sono stati travolti dall’esplosione perché, invece di mettersi in salvo, hanno capito che due persone mancavano all’appello. Lo scoppio era imminente, ma l’agente lucano Francesco D’Onofrio e il vice ispettore Marco Neri si sono lanciati all’interno del locale dove erano ancora presenti due uomini.

Li hanno trovati, come precisa fanpage, portati fuori di peso, e messi su una pattuglia, che si è allontanata velocemente.

Si sono poi spostati verso un terzo uomo vicino ai Vigili del Fuoco, si sono mossi per portare via anche lui, ma sono stati travolti dalle fiamme.

“Non ho sentito dolore ma ho visto il mio corpo bruciare – spiega il vice ispettore Marco Neri -. Se lo rifarei? Certo, io come tutti i miei colleghi”. I due agenti sono ricoverati al Policlinico Umberto I con numerosi traumi e ustioni. Il percorso da affrontare, per guarire, non sarà semplice: le dimissioni non sono vicine, e anche la convalescenza non sarà breve ma seppur lentamente, migliorano le loro condizioni.

“Avevo il turno di mattina ed ero il capo pattuglia ieri – spiega l’agente D’Onofrio, il primo ad arrivare sul posto -. Verso le 8 ci è arrivata una segnalazione dal commissariato di Torpignattara che parlava di un’esplosione a via Gordiani.

Eravamo la macchina più vicina, appena arrivati sul posto ci siamo resi conto di quel che stava accadendo“.

Quando D’Onofrio è arrivato, ha visto la stazione di servizio circondata dal fumo.

“Il fuoco diventava sempre più esteso, ho chiesto immediatamente l’ausilio di altri equipaggi per circoscrivere la zona ed evitare che vetture e civili potessero transitare in quel punto.

Abbiamo cinturato l’area ma ci siamo resi conto che nei pressi c’erano moltissime persone non ancora evacuate.

Fortunatamente sono arrivate anche altre pattuglie, tra cui quella del vice ispettore Marco Neri, e siamo riusciti a portare via tutti.

Alcune persone però erano rimaste: volevano salvare il salvabile, ma ci trovavamo di fronte a un’imminente strage e gli abbiamo detto che l’unica cosa da salvare era loro stessi”.

Ho visto D’Onofrio bruciare accanto a me, il collega dei Vigili del Fuoco sbalzato dall’onda d’urto – conclude Neri -.

Eravamo feriti, ma l’adrenalina ci ha fatto uscire a tutti e tre. Pure l’ispettore Celletti è rimasto coinvolto, sbalzato a quindici metri dall’onda d’urto. Ci ha detto ‘pensavo che non c’eravate più”.

Ci ha detto bene. Oggi, ieri, sono giorni che vanno festeggiati: nessuno è morto, tanto spavento ma la catastrofe è stata evitata”.