Il bonus sport 2025 è uno strumento pensato come aiuto per le famiglie con minori.
L’obiettivo è sostenere i costi delle attività sportive dei figli che generalmente richiedono un importante esborso economico.
Come spiega quifinanza “tanti nuclei familiari, anche con un reddito medio, non hanno la liquidità necessaria e quest’agevolazione nasce per alleggerire questi costi e favorire la pratica sportiva tra i più giovani.
Il contributo si rivolge ai nuclei familiari con un Isee inferiore a 15.000 euro e ha un importo di 300 euro per ciascun figlio, con un massimo di due figli per famiglia.
La somma non viene versata direttamente ai genitori, ma agli enti sportivi accreditati, che applicano lo sconto alle famiglie aventi diritto.
In questo modo il beneficio è immediato e si evita un utilizzo improprio della misura.
Il bonus sport non copre tutte le attività in maniera indistinta, ma prevede criteri precisi per l’ammissione.
Le attività devono essere organizzate da società o associazioni sportive dilettantistiche, Onlus iscritte nei registri ufficiali o enti del terzo settore riconosciuti.
Inoltre i corsi devono rispettare alcune condizioni:
- il minore deve partecipare ad almeno due sedute settimanali;
- i corsi devono iniziare entro il 15 dicembre 2025;
- le attività devono concludersi entro il 30 giugno 2026.
Queste regole assicurano che il contributo sia destinato a programmi continuativi e strutturati, capaci di garantire benefici concreti ai ragazzi.
La partecipazione al programma prevede due passaggi distinti.
Prima di tutto gli enti sportivi che desiderano aderire dovevano presentare la candidatura entro l’8 settembre 2025, utilizzando il portale dedicato (http://avvisibandi.sport.governo.it).
Una volta raccolte le adesioni, è pubblicato l’elenco degli enti accreditati.
Solo a quel punto le famiglie potranno presentare la domanda per i propri figli.
La richiesta dovrà essere inviata attraverso la stessa piattaforma online e consentirà di scegliere il corso tra quelli disponibili.
La procedura è stata concepita per essere rapida e digitale, così da ridurre i tempi e rendere più semplice l’accesso al beneficio.
Il contributo viene trasferito direttamente all’ente sportivo, evitando passaggi intermedi.
In questo modo si garantisce immediatezza e trasparenza nell’utilizzo delle risorse.
Il criterio seguito per l’assegnazione è quello cronologico: i fondi vengono distribuiti in base all’ordine di presentazione delle domande, fino a esaurimento delle risorse disponibili.
Nel caso in cui una domanda contenga errori o manchino i requisiti richiesti, il Dipartimento dello Sport può chiedere correzioni o procedere all’esclusione.
Se una famiglia decide di rinunciare, il contributo passa a chi si trova più indietro nella lista.
Una volta ottenuto il bonus, la partecipazione al corso deve essere regolare.
Se le assenze superano il 30% delle lezioni previste, il beneficio decade e i fondi già erogati devono essere restituiti.
Si tratta di una misura pensata per garantire che il sostegno venga realmente utilizzato per l’attività sportiva e non resti inapplicato.
Le autorità competenti hanno il compito di vigilare sul corretto funzionamento del sistema.
Le strutture accreditate possono essere oggetto di verifiche, mentre l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di controllare eventuali cumuli indebiti con altre agevolazioni.
Inoltre il Dipartimento dello Sport renderà pubblici sul proprio portale i dati relativi agli importi assegnati e ai destinatari, per assicurare la massima trasparenza”.