Nella Manovra finanziaria il Governo è pronto a inserire una serie di misure a sostegno delle famiglie.
Supportare la natalità attraverso vantaggi fiscali per chi ha figli è sempre stata la principale strategia per invertire la tendenza di calo delle nascite e di invecchiamento della popolazione nel nostro Paese.
All’interno della Legge di Bilancio come fa sapere quifinanza dovrebbe essere presente un intervento di rinnovo delle detrazioni legate al quoziente familiare.
Confermata anche la presenza del bonus per le mamme lavoratrici, che dovrebbe essere potenziato oltre i 40 euro attuali.
Con l’approvazione del Documento programmatico di finanza pubblica (l’ex nota di aggiornamento del Def), il Governo ha cominciato a costruire concretamente le prime misure della Manovra finanziaria del 2026, che andrà approvata entro fine anno.
Tra il taglio dell’Irpef e la rottamazione quinquies delle cartelle, l’Esecutivo vuole trovare spazio e fondi anche per sostenere le famiglie.
Fin dal suo insediamento, il governo Meloni si è posto come obiettivo quello di invertire la tendenza di calo delle nascite che da ormai quasi 20 anni è presente in Italia.
Per farlo ha puntato soprattutto su sgravi fiscali e sussidi per le famiglie con figli, soprattutto tramite il rinnovo dell’Assegno unico universale, introdotto dal governo Draghi.
Nonostante questo però, i dati non stanno cambiando.
Nel 2024 sono nati solamente 370mila bambini in Italia, in calo del 2,6% (10mila nati in meno) rispetto al 2023.
Rispetto al 2008, uno degli ultimi anni a percepire l’effetto del rimbalzo delle nascite di inizio millennio, i bambini nati sono 206mila in meno.
Il primo obiettivo del Governo sarebbe quello di imporre meno tasse a chi ha figli.
Sono due le misure principali annunciate nel cosiddetto Pacchetto famiglie:
- più risorse per le misure che utilizzano il quoziente familiare;
- un bonus libri per le fasce di reddito basse simile a quello di Lombardia e Veneto.
Un progetto che potrebbe unirsi alla riforma dell’Isee, da tempo proposta da più membri del Governo.
L’indicatore per il reddito delle famiglie è considerato uno strumento perfettibile, che andrebbe ricalibrato in modo da riflettere meglio quali nuclei abbiano effettivamente bisogno dei sussidi dello Stato.
Si tratterebbe però di un provvedimento a parte, che per ora non rientra nella Manovra.
Un’altra misura volta a rendere più semplice la vita delle famiglie con figli è il bonus per le madri lavoratrici.
Questa misura, ha comunicato il Governo, sarà confermata per il prossimo anno, ma cambierà significativamente.
Al momento infatti concede un’integrazione da 40 euro del reddito delle madri che lavorano.
L’Esecutivo ha però permesso un rafforzamento.
Si legge nel Dpfp:
Al fine di confermare il proprio supporto alla partecipazione e occupazione femminile, nonché alla crescita della natalità, è stata disposta un’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri nel 2025. Tale misura sarà confermata e potenziata.
Oggi il bonus è riservato alle lavoratrici con due figli, con un contratto a tempo determinato o indeterminato, autonome o libere professioniste.
È valido fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Per le mamme con tre o più figli, il periodo di integrazione dura fino al 18esimo compleanno del figlio più piccolo.