Bonus auto 2025, allo studio incentivi fino a 11mila euro: per chi e cosa sappiamo

Allo studio del governo c’è un nuovo incentivo, una sorta di Ecobonus, che permetta di sostituire circa 39mila veicoli a combustione interna con altri elettrici.

I fondi come riporta tg24.sky per la misura sono stati appena sbloccati con l’approvazione da parte dell’Europa della quinta revisione del Pnrr italiano.

Stando a quanto emerge, i requisiti per ottenere il bonus (economici e anche geografici) sarebbero stringenti. Vediamo cosa sappiamo finora.

Venerdì 20 giugno, l’Ecofin – ossia il Consiglio economia e finanza dell’Unione europea, composto dai ministri dell’Economia degli Stati membri – ha approvato la valutazione positiva della Commissione europea sulla quinta revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano.

La modifica del Pnrr, spiega Palazzo Chigi, consente l’implementazione di investimenti per lo sviluppo dell’economia circolare dei rifiuti e l’incentivo all’acquisto di automobili a basso impatto ambientale, per un importo complessivo pari a 1,2 miliardi di euro.

Concentriamoci sul secondo obiettivo, quello legato alle vetture green.

Della cifra appena indicata, 600 milioni di euro verranno destinati a una sorta di nuovo Ecobonus, grazie al via libera dell’Europa. In sostanza, la quinta revisione del Pnrr ha permesso di dirottare questa ingente somma, in origine destinata a finanziare l’installazione di colonnine elettriche, a una nuova misura che incentiva la rottamazione di auto vecchie e inquinanti, da sostituire con vetture elettriche.

Facciamo un passo indietro.

Nel 2024, come previsto dalla prima versione del Pnrr, 639 milioni di euro sono stati destinati tramite bandi all’installazione di 21.255 centraline di ricarica su strade e autostrade (per la precisione, 13.755 in città e 7.500 in strade extraurbane principali e secondarie).

Tuttavia il mercato non ha risposto come previsto, complici il calo di vendite delle auto elettriche in Italia e i tempi stretti per realizzare le opere.

Visto che sono stati allocati meno di 100 milioni di euro dei 639 previsti, il governo ha chiesto di poter rimodulare i fondi per incentivare l’acquisto di vetture a basso impatto ambientale.

I fondi che non sono stati spesi per l’installazione di colonnine verranno quindi impiegati come incentivi, sotto forma di un nuovo Ecobonus, per la sostituzione di circa 39mila veicoli a combustione interna con altri completamente elettrici.

Come spiega il Messaggero, al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è corsa contro il tempo per redigere il decreto che avvierà la campagna di rottamazione auto e sostituzione, la cui scadenza è prevista per il 30 giugno 2026 (la deadline entro cui spendere i soldi del Pnrr). Questa iniziativa del governo prende il nome di “Programma di rinnovamento della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici”.

I dettagli non sono stati resi ancora noti.

Ma, a quanto emerge, i tecnici del ministero starebbero lavorando a una misura legata all’Isee, cioè all’Indicatore della situazione economica equivalente calcolato dall’Inps in base a diversi indicatori (tra cui il reddito, il patrimonio e i componenti della famiglia).

Il contributo dovrebbe essere pari a 11mila euro del valore del nuovo veicolo elettrico per i contribuenti sotto la soglia dei 30mila euro; l’incentivo scende a 9mila euro per chi si trova invece tra i 30mila e 40mila euro.

Una cifra che, spiega il Messaggero, riesce a coprire un terzo o meno del prezzo finale del veicolo, viste le quote di listino.

Stando a quanto emerge, il contributo potrebbe essere riconosciuto anche a chi demolirà l’auto termica per acquistarne una elettrica nuova e di categoria M1 (fino a otto posti a sedere oltre al sedile del conducente).

I benefici potrebbero essere riservati anche alle microimprese che intendono comprare veicoli commerciali, a emissioni zero, destinati al trasporto merci (categorie N1 e N2, rispettivamente fino a 3,5 e 12 tonnellate di massa).

In questo caso, la misura potrebbe essere fissata al 30% del veicolo elettrico, con un limite di 20mila euro.

Oltre ai requisiti economici, il possibile nuovo Ecobonus è destinato a essere limitato in alcune aree geografiche, quelle con un maggior livello di inquinamento e dunque con forte densità di popolazione.

Uno schema, spiega ancora il Messaggero, che potrebbe creare disparità tra territori limitrofi: ad esempio, l’incentivo potrà essere fruito a Napoli ma non nella vicina Salerno. Per questo i tecnici del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica vorrebbero allargare i criteri d’accesso all’incentivo, ma dato che la normativa europea è molto rigida in tema, la strada appare in salita.

Oltre all’intervento per la rottamazione della vecchia auto e la sua sostituzione con una nuova completamente elettrica, il governo prevede anche di intervenire con una “rimodulazione” degli investimenti ferroviari, oltre a maggiori investimenti per gli impianti di biometano per sviluppare l’economia circolare dei rifiuti.