Basilicata: “Il diritto all’accesso ai servizi postali non può essere subordinato alla paura”. La richiesta

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Luigi Vitale, Segretario Regionale FAILP CISAL:

“La decisione di Poste Italiane di sospendere il funzionamento degli sportelli ATM postali in numerosi comuni italiani dalle ore 19:00 alle 8:30 del mattino successivo, motivata dal crescente rischio di furti, rappresenta una misura che, seppur comprensibile sotto il profilo della sicurezza, genera un impatto sociale ed economico inaccettabile per le comunità coinvolte.

In molte realtà territoriali, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli comuni, gli uffici postali costituiscono l’unico presidio finanziario disponibile.

Limitare l’accesso agli ATM significa negare ai cittadini un servizio essenziale, in particolare alle fasce più fragili della popolazione: anziani, lavoratori turnisti, persone con difficoltà di mobilità. Il disagio è concreto e quotidiano.

Questa scelta, oltre a penalizzare l’utenza, contraddice apertamente la missione di Poste Italiane, che si fonda sul principio di territorialità e sul servizio universale garantito.

Non è accettabile che, per tutelare la sicurezza patrimoniale dell’azienda, si sacrifichi la sicurezza sociale dei cittadini, privandoli di strumenti fondamentali per la gestione della propria vita quotidiana.

Inoltre, la gestione operativa della chiusura degli ATM comporta ulteriori difficoltà per il personale, chiamato a fronteggiare le lamentele dell’utenza e a garantire un servizio che, di fatto, viene limitato.

A ciò si aggiunge un effetto collaterale grave: l’aumento del prelievo di contante da parte della clientela, che, per far fronte all’impossibilità di accedere agli sportelli automatici, si ritrova a detenere somme elevate di denaro contante nelle proprie abitazioni, esponendosi a un rischio furti che l’azienda evita ingiustificatamente, traslandolo di fatto sulla cittadinanza.

Paradossalmente, mentre si riducono i servizi, Poste Italiane chiede ai propri dipendenti di incrementare ricavi e guadagni, accaparrandosi i clienti delle banche che abbandonano il territorio.

Tuttavia, ciò avviene offrendo un trattamento che, in molti casi, risulta uguale se non peggiore rispetto a quello delle stesse banche, aggravando ulteriormente il senso di frustrazione e abbandono delle comunità locali.

La FAILP CISAL chiede con forza che si individuino soluzioni alternative e strutturali: investimenti in sistemi di protezione avanzati, presidio del territorio, collaborazione con le forze dell’ordine.

La risposta non può essere la chiusura, ma il rafforzamento del servizio.

Il diritto all’accesso ai servizi postali non può essere subordinato alla paura.

I seguenti comuni sono coinvolti dalla decisione, da Noi fortemente non condivisa e ritenuta inaccettabile da parte dell’azienda Poste Italiane.

Quello che fa ancora più rabbia è che molti di questi comuni non sono piccole realtà abitative, ma vere e proprie città, tenuto conto della realtà lucana, con uffici postali anche a doppio turno, quindi aperti anche nel pomeriggio.

Questo rende la decisione ancora più incomprensibile e penalizzante.

La FAILP CISAL è il sindacato che chiede con urgenza un incontro con l’azienda per garantire efficienza, sicurezza e diritti ai cittadini”.