Basilicata, facoltà di Medicina: abolito il test d’ingresso nazionale. Ecco come funzionerà

Con il Decreto-Legge n. 71 del 15 Maggio 2025 e i successivi Decreti Ministeriali n. 418 del 30 Maggio 2025 e N. 431 del 20 Giugno 2025, il Governo ha avviato una riforma epocale che supera il modello tradizionale del numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria.

Una misura che risponde a una precisa volontà politica: rendere più equo e meritocratico l’accesso ai percorsi universitari in area medico-sanitaria, senza abbassare la qualità della formazione.

Dichiara l’Assessore alla Salute, Politiche per la Persona e PNRR, Cosimo Latronico:

“Accogliamo con favore questa riforma perché dà concretezza al principio costituzionale del diritto allo studio, contrastando l’iniquità di un sistema che per troppo tempo ha escluso studenti capaci.

È un passo in avanti anche per rafforzare il sistema sanitario, che ha bisogno di giovani motivati e ben formati, soprattutto nei territori come la Basilicata”.

A partire dall’anno accademico 2025/2026, gli studenti potranno immatricolarsi liberamente, senza più affrontare il test d’ingresso nazionale.

Inizieranno così il proprio percorso accademico con un semestre introduttivo aperto, durante il quale frequenteranno insegnamenti fondamentali – Biologia, Chimica e Propedeutica Biochimica e Fisica – per un totale di 18 crediti formativi.

Al termine del semestre, sosterranno tre esami scritti a livello nazionale, uguali per tutti gli atenei, che costituiranno la base per una graduatoria nazionale.

Solo chi raggiungerà il punteggio minimo previsto in ciascun esame potrà accedere alla graduatoria di merito nazionale per l’accesso al secondo semestre del corso di laurea in Medicina e Chirurgia; gli altri avranno comunque la possibilità di proseguire in corsi affini, con il riconoscimento dei crediti acquisiti.

Il nuovo sistema punta così a valorizzare il merito attraverso prove oggettive e uniformi, superando le criticità del vecchio test d’ammissione.

Si conferma la possibilità per gli studenti di indicare più preferenze di sede sia per il semestre introduttivo sia per il proseguimento degli studi, con una conseguente mobilità e una più equa distribuzione delle opportunità a livello nazionale.

Da segnalare anche la possibilità, prevista dal decreto, di ripetere fino a tre volte il semestre filtro, offrendo ulteriori occasioni a chi desidera accedere alla formazione medico-sanitaria.

“Questa transizione richiederà impegno da parte delle università e delle Regioni ma ci impegneremo a sostenere l’adeguamento delle strutture didattiche e a collaborare con il Ministero per garantire standard qualitativi omogenei.

Per la Basilicata può essere l’occasione per rafforzare l’offerta formativa e trattenere sul territorio giovani talenti.

Il provvedimento intende anche contribuire al riequilibrio della distribuzione del personale sanitario a livello nazionale, in un momento storico in cui il ricambio generazionale e il fabbisogno di medici sul territorio richiedono risposte lungimiranti e coraggiose”.