Basilicata: da oggi facoltà di medicina aperta a tutti senza test d’ingresso! Ecco la riforma

Da oggi, grazie alla riforma promossa dal Ministro dell’Università Anna Maria Bernini, le iscrizioni alle facoltà di Medicina in Italia saranno aperte a tutti, senza test di ingresso.

Un cambiamento epocale, che segna il superamento del numero chiuso e introduce un nuovo modello di accesso: il cosiddetto “semestre aperto”, in cui gli studenti potranno iniziare il percorso di studi iscrivendosi contemporaneamente anche a un corso affine.

L’iscrizione è già attiva sulla piattaforma nazionale www.universitaly.it e sarà possibile fino al 25 luglio. Sullo stesso portale sono consultabili i syllabi delle materie fondamentali – Fisica, Chimica e Biologia – su cui si baserà la valutazione durante il semestre iniziale.

«La riforma voluta dal Ministro Bernini – dichiara il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – è una scelta coraggiosa e coerente con i valori del merito, dell’inclusione e della responsabilità. Si supera una barriera d’accesso che per anni ha penalizzato tanti giovani motivati.

La Basilicata accoglie con favore questo passo avanti, che darà nuova forza anche alla nostra Facoltà di Medicina, già attiva da alcuni anni presso l’Università degli Studi della Basilicata».

L’istituzione della Facoltà di Medicina all’Unibas è stata fortemente voluta dal Presidente Bardi e si è rivelata una scelta strategica per rafforzare il sistema universitario regionale e formare in Basilicata le professionalità sanitarie del futuro. Con la riforma nazionale, il valore di questa scelta si amplifica: l’Unibas diventa ancor più attrattiva per i giovani lucani e per quelli delle regioni limitrofe.

«L’apertura di Medicina in Basilicata – aggiunge Bardi – è stata una decisione di visione.

Oggi, grazie al superamento del numero chiuso, la nostra Università potrà accogliere più studenti, offrendo un’opportunità concreta a chi sceglie di studiare e costruire il proprio futuro qui. È una conferma del buon governo che stiamo portando avanti, sempre al fianco dei giovani e della sanità pubblica».

La riforma è sostenuta da un investimento statale di 50 milioni di euro, di cui 30 milioni inseriti nel Fondo di finanziamento ordinario e 20 milioni aggiuntivi.

Il Ministero ha chiesto alle università di ampliare ulteriormente il numero dei posti disponibili, per rispondere alla crescente domanda e rafforzare il sistema sanitario nazionale.