Basilicata: “Circa 60.000 lucani nel 2024 hanno rinunciato alle cure”. La denuncia

Circa 60.000 lucani nel 2024 hanno rinunciato alle cure.

Per rendere l’idea, è come se tutti gli abitanti di Potenza o Matera avessero rinunciato alle cure.

Si tratta di un allarme sociale senza precedenti.

Questo dato è la chiusura tombale a quegli spifferi imbarazzanti che, alle nostre considerazioni sul fallimento del duo Bardi-Latronico, obiettavano con i presunti problemi ereditati dal passato o dal Covid.

Riportiamo la verità e finiamola con la politica politicante, lasciamo ai circensi questa nobile e godibile arte, così come quella del sorriso che portano i pagliacci”.

È quanto afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza.

“Ai 60.000 lucani che rinunciano alle cure – prosegue Lacorazza – si unisce l’aumento dei lucani che nel 2024 si sono curati fuori regione, 100 milioni di euro delle compensazioni ambientali del petrolio tolti alle imprese e al lavoro per chiudere i deficit dell’ultimo biennio in sanità, il non rispetto dei Livelli Essenziali di Prestazioni, tra cui segnaliamo i lunghi tempi di intervento ‘salva-vita’ emergenza-urgenza del 118.

Parlare di liste d’attesa è quasi inutile perché sulla pelle dei cittadini è tutto scritto.

E questo nonostante le competenze e il sacrificio del personale medico, a cui va il nostro ringraziamento e di cui dobbiamo fidarci. Ma va messo in condizione di lavorare al meglio”.

“E l’assessore Latronico – aggiunge l’esponente del Pd – invece di commentare i dati con umiltà prendendoli per quelli che sono, cioè allarmanti, e accompagnandoli verso un approfondimento per capire cosa fare, dichiara che la lettura del rapporto della Fondazione GIMBE è fuorviante e adotta quattro furbizie politiche:

1. L’assessore dice che è un problema di ‘accessibilità’ e non di qualità del sistema sanitario. Se non rispettassi la persona mi verrebbe da ironizzare, premettendo anche le scuse: ci è o ci fa? Premesso che la Fondazione GIMBE parla del 2024, non del 2023, e della Basilicata in cui c’è stato il più alto incremento della percentuale (oltre il 4%), ma davvero scherziamo?

Il motivo è che i lucani hanno pochi soldi e quindi rinunciano o non accedono alle cure? Due volte la zappa sui piedi per un Bardi e un centrodestra che governano da 6 anni e mezzo.

E poi, non sfuggendomi la sottigliezza della differenza e l’arzigogolo comunicativo utilizzato da Latronico, potrei citare l’art. 32 della Costituzione: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti…’

E poi, nella stessa giornata di ieri, altra dichiarazione dell’Assessore regionale.

2. Presenta il rapporto dell’ultimo anno provando a dire che la sua responsabilità è circoscritta a questo periodo di tempo, scaricando i precedenti assessori Leone e Fanelli. NO NO, caro Latronico, Bardi e il centrodestra governano la Basilicata da 6 anni e mezzo.

3. Sposta in avanti i termini degli investimenti che già nel 2024, appunto, avrebbero potuto e dovuto portare risultati. Sono circa 150 milioni di euro, solo del PNRR, la cui messa a terra è stata ritardata. E nel ritardo ci sono anche gli allarmanti numeri della Fondazione GIMBE. L’esempio sono gli Ospedali e le Case di comunità.

L’assessore Latronico dichiara che saranno realizzati ed entreranno in funzione entro marzo-giugno 2026. NO NO, questo termine è del PNRR, perché queste strutture potevano e dovevano già essere realizzate e in esercizio. Evitiamo la furbizia di consolidare un termine temporale nella comunicazione per poi dire: abbiamo rispettato i tempi.

4.La quarta furbizia è quella di dichiarare che si sta facendo una battaglia per avere più fondi in sanità dal Governo nazionale. Bene, e noi siamo al suo fianco.

Ma anche in questo caso è in ritardo di un anno, poiché giace in Consiglio una nostra proposta che chiede più risorse dal Fondo Sanitario Nazionale e poi il riequilibrio verso le aree interne e appenniniche; un modo per tessere alleanze e portare più risorse in Basilicata. E anche in questo caso l’assessore Latronico proverà a dire: come sono stato bravo”.

“Vorrei augurarmi, da lucano – conclude Lacorazza – che vi sia un errore statistico. Ma al momento non sembra. Vorrei augurarmi che questo dato nel 2025 rientri, anche se i dati in assoluto restano tuttavia allarmanti.

Ma se nel 2024 circa 60.000 lucani rinunciano alle cure e la Regione Basilicata paga 130 milioni di euro per i corregionali che si curano in altre parti d’Italia, non viene l’umile dubbio che si è sbagliato e si continua a sbagliare più di qualcosa?”.