Basilicata: “chiediamo un’ordinanza per tutelare questi lavoratori esposti al rischio delle alte temperature”. I dettagli

«Mentre alcune regioni come la Liguria hanno già adottato i provvedimenti necessari per contrastare il disagio bioclimatico dei lavoratori edili, dovuto alle forti ondate di calore, nonostante il nostro appello dello scorso 11 Giugno siamo ancora in attesa che la Regione Basilicata, sulla scorta di quanto già emanato per il comparto agricolo nei giorni scorsi, disponga analoga ordinanza per garantire la salute e la tutela dei lavoratori esposti al rischio delle alte temperature nel settore edile».

Lo dichiara il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Angelo Casorelli, il quale invoca l’adozione di misure urgenti in grado di proteggere i lavoratori più esposti che operano nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.

Afferma il segretario lucano della federazione degli edili della Cisl:

«Si tratta di una problematica da non sottovalutare perché la casistica ci dice che già negli anni scorsi in Italia si sono purtroppo verificati numerosi casi di malori nei cantieri ed un aumento degli incidenti.

Le elevate temperature di questi giorni confermano che non occorre assolutamente abbassare la guardia sul rischio termico, tenuto conto che pure l’Inps, in tal senso ha già adottato strumenti finalizzati a tutelare i lavoratori, tra cui quelli del comparto edile.

Tra l’altro proprio qualche giorno fa – il Ministero della Salute ha attivato il Piano Caldo 2025 per prevenire i rischi legati alle ondate di calore, soprattutto per anziani, bambini e persone fragili.

Chiediamo dunque alla Regione Basilicata, come già fatto lo scorso anno, di adottare immediatamente l’ordinanza che vieta il lavoro in edilizia durante le ore più calde, in particolare quando la temperatura supera i 35 gradi.

Una misura che aveva avuto validità fino al 31 agosto per salvaguardare i lavoratori da possibili colpi di calore e stress termici».

La Filca Cisl ha sempre seguito da vicino la problematica relativa alla situazione climatica e la segreteria nazionale lo scorso anno, in riferimento allo stanziamento di fondi sociali aggiuntivi da parte del Governo, aveva chiesto di adottare misure strutturali sul lungo periodo per quanto concerne la dotazione del fondo per l’emergenza caldo.

Conclude Casorelli:

«Rimarchiamo ancora una volta che vanno adeguatamente considerati, in caso di interruzione dei cantieri per il caldo eccessivo, gli aspetti del rispetto dei tempi legali di esecuzione dei contratti, prevedendo, secondo i termini di legge, una proroga della scadenza contrattuale nel settore dei lavori pubblici e privati, seguendo, ovviamente, quanto contemplato nel Codice degli Appalti.

Va inoltre incentivato l’utilizzo su nuovi dispositivi di protezione conformi alle alte temperature che devono necessariamente rientrare tra i costi sulla sicurezza».