Basilicata, aumentano gli infortuni da Covid: i lavoratori vogliono risposte! I dettagli

“L’incremento del contagio (tra i 1200 e i 1500 positivi negli ultimi giorni) specie tra i lavoratori, insieme alla necessità di accrescere nei posti di lavoro ogni strumento di prevenzione e contenimento, pone la priorità di riconoscere l’indennità di malattia ai lavoratori a casa perché in contatto con un contagiato.

La misura scaduta a fine anno, secondo notizie di stampa, pare venga accantonata dal Governo sulla base di proiezioni sul costo complessivo, escludendo la malattia per la quarantena dal “dl sostegni” in fase di definizione e costringendo i lavoratori ad utilizzare le ferie.

È per questo fondamentale che il Governo risponda alle richieste d’incontro fatte dal sindacato in tema di tutele delle lavoratrici e dei lavoratori fragili e dipendenti in quarantena o permanenza domiciliare fiduciaria”.

Lo sostiene Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Basilicata, che aggiunge:

“L’ultimo rapporto Inail diffuso a fine dicembre registra che le 1.006 denunce di infortunio lavoro da Covid in Basilicata pervenute dall’inizio della pandemia sono afferenti per il 64,5% al 2020 e per il 35,5% ai primi undici mesi del 2021.

In linea con quanto osservato a livello nazionale, circa la metà dei casi si concentra ancora nell’ultimo trimestre del 2020.

Il 2021 è caratterizzato, come per il dato nazionale, da un andamento tendenzialmente decrescente, pur riscontrando nella regione, nel corso dei mesi, percentuali più elevate rispetto alle medie nazionali, con un aumento dei casi a settembre, mitigatosi da ottobre.

Quanto alle professioni:

  • tra i tecnici della salute, l’81% sono infermieri, seguono fisioterapisti, ostetriche ed educatori professionali (ognuno incidente sulla categoria per circa il 4%) e assistenti sanitari (3%);
  • tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali: tutti operatori socio sanitari;
  • tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari: ausiliari ospedalieri e portantini;
  • tra i medici il 50% è composto da medici internisti, cardiologi, generici, geriatri e ortopedici;
  • tra gli impiegati, soprattutto amministrativo tra il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, ristoranti, ecc., prevale personale dedicato alle pulizie di camere e di ospedali-ambulatori;
  • tra i conducenti, più della metà guidano autoambulanze; tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, soprattutto operatori socioassistenziali.
  • Ancora, la gestione Industria e servizi registra il 93,6% delle denunce, seguono la gestione per Conto dello Stato (4,2%) e l’Agricoltura (2,2%).

Sono dati che ci inducono ad alzare il livello di guardia in tutti i posti di lavoro e a rafforzare le misure di prevenzione al contagio.

Bene ha fatto in proposito l’Inail a prorogare fino al 31 marzo 2022 i termini delle disposizioni inerenti alla Sorveglianza sanitaria eccezionale e quindi i datori di lavoro pubblici e privati interessati dalla norma possono nuovamente fare richiesta di visita medica per sorveglianza sanitaria dei lavoratori e delle lavoratrici fragili ai servizi territoriali dell’Inail tramite l’apposito servizio online”.