Aumento a due cifre di fatturato per Cantina di Venosa, la cooperativa vitivinicola del Vulture, l’unica in Basilicata e fra le più importanti nel settore in Sud Italia. Complimenti

Un altro anno positivo per Cantina di Venosa.

Nel 2023 l’azienda cooperativa del Vulture ha registrato un aumento a due cifre di fatturato (+ 17%) e bottiglie vendute (+ 11%) rispetto al 2022; in linea con un trend di crescita costante: rispetto al 2019 + 30% in valore e + 72% in volume.

Una crescita, però, che avviene da tempo all’insegna della sostenibilità, certificata da tanti progetti, tra cui il Codice Etico per dipendenti e fornitori, la certificazione ambientale Equalitas, la gestione satellitare dei vigneti, le norme di sicurezza alimentare, il bilancio economico di sostenibilità e, presto, il nuovo progetto di architettura sostenibile.

Più 11% di bottiglie vendute, più 17% di fatturato.

È la crescita registrata da Cantina di Venosa (Pz) nel 2023 sull’anno precedente, un dato che conferma ancora una volta il trend economico positivo della cooperativa vitivinicola del Vulture, l’unica in Basilicata e fra le più importanti nel settore in sud Italia.

Questi i dati in sintesi: 1,9 milioni di bottiglie nel 2023 contro gli 1,7 milioni vendute nel 2022; circa 7,4 milioni di euro fatturati nel 2023 a fronte dei circa 6,3 milioni di euro del 2022.

Un trend ancora più significativo se calcolato sul quinquennio: rispetto all’anno 2019 circa 30% in più in valore e 72% in volume, come evidenziato dalla tabella in fondo.

Ha commentato il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo:

“Sono numeri importanti che segnano un percorso di sviluppo su cui ci stiamo impegnando da anni con tanti progetti su più fronti.

Abbiamo ad esempio rivoluzionato di recente la nostra organizzazione logistica per mettere in efficienza il magazzino e la gestione degli ordini, avvalendoci di macchinari robotizzati.

E già da anni stiamo crescendo con un approccio di sostenibilità, un tema questo su cui siamo impegnati con tanti progetti, tra cui la scansione satellitare di una parte sempre più consistente dei nostri vigneti, al momento 150 ettari, per avere ogni settimana una fotografia del ciclo vegetativo che ci permette di sapere con estrema precisione dove si verificano condizioni di stress idrico o rischi di malattie patogene e intervenire tempestivamente.

Ma oltre al progetto del Sentinel 2 siamo da tempo impegnati anche nella sostenibilità economica e sociale.

Abbiamo promosso un Codice Etico per i dipendenti, i fornitori e i clienti; abbiamo adottato un insieme di norme volontarie e certificazioni che assicurano ulteriormente la salubrità dei vini.

Nel 2022 è nato il Bilancio di Sostenibilità e l’anno scorso è arrivata la certificazione Equalitas sulla sostenibilità ambientale.

Presto completeremo la prima parte dei lavori di un grande progetto di riqualificazione della nostra cantina, con un progetto di architettura sostenibile”.

Fondata nel 1957 da 27 soci, Cantina di Venosa è oggi una cooperativa di 350 viticoltori (oltre il 50% giovani) e 800 ettari di vigne, con una resa di 50 mila quintali d’uva (90% aglianico del Vulture) e 35mila ettolitri di vino.

Complessivamente produce quasi 2 milioni di bottiglie – su un potenziale di 5 milioni – e 21 etichette, in maggioranza di Aglianico del Vulture Doc e Docg.

Il fatturato della Cooperativa negli ultimi esercizi di bilancio:

  • 31/08/2019 5.725.014
  • 31/08/2020 5.891.930
  • 31/08/2021 5.448.491
  • 31/08/2022 6.325.211
  • 31/08/2023 7.423.916
  • Bottiglie Vendute 2019 n° 1.100.000
  • Bottiglie Vendute 2020 n° 1.200.000
  • Bottiglie Vendute 2021 n° 1.500.000
  • Bottiglie Vendute 2022 n° 1.700.000
  • Bottiglie Vendute 2023 n° 1.900.000

Il Codice Etico di Cantina di Venosa è un documento che stabilisce i principi generali e le azioni ispirate ai valori di sviluppo sostenibile (economico, ambientale e sociale) e compatibile con obiettivi di crescita aziendale e con la difesa del territorio e delle produzioni tradizionali; in linea con l’art. 1 della legge n. 238 del 12 dicembre 2016 (testo Unico della Vite e del Vino), il quale considera il vino “Patrimonio culturale nazionale.

Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.

Per la sicurezza alimentare Cantina di Venosa fa molto di più di quanto previsto dalle norme di legge.

Ha adottato un insieme di norme volontarie e certificazioni che assicurano ulteriormente il consumatore sulla salubrità dei vini.

Tra queste, un sistema di gestione dei processi produttivi conforme alla ISO 22005:2008 (integrato agli standard BRCG versione 9 e IFS versione 7), che garantisce requisiti di sicurezza alimentare anche per prodotti a marchio del cliente e per tutti quelli destinati alla grande distribuzione.

Facciamo quindi i complimenti a Cantina di Venosa e al suo Presidente Francesco Perillo per portare alto il nome del Vulture-Melfese e di tutta la Basilicata.