Aumentano le accise sul diesel, quando cambieranno i prezzi

A partire dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore il riallineamento delle accise, che porterà le tasse su benzina e diesel allo stesso livello.

Questo, con ogni probabilità, farà aumentare il prezzo del gasolio, avvicinandolo alla parità con la benzina.

L’aumento sarà di 4,05 centesimi di euro al litro e porterà nelle casse dello Stato 552 milioni di euro.

Le associazioni dei consumatori come fa sapere quifinanza hanno denunciato che, nella prima fase del riallineamento avvenuta a giugno, l’effetto dei rialzi sul gasolio sia stato immediato, mentre i ribassi sulla benzina, dovuti alla riduzione delle tasse, spesso non sono proprio avvenuti.

Dal 1° gennaio del 2026 si completerà il riallineamento delle accise tra benzina e gasolio:

  • le accise sulla benzina verranno diminuite di 4,05 centesimi;
  • le accise sul gasolio verranno aumentate di 4,05 centesimi.

Sulle casse dello Stato l’effetto dovrebbe essere positivo.

Il gasolio è molto più consumato della benzina e di conseguenza le entrate saranno maggiori delle uscite causate dal taglio delle tasse sulla benzina.

Si stima che il Tesoro incasserà da questa modifica 650 milioni di euro.

Non tutti, però, dovranno pagare questo aumento.

Le categorie considerate “strategiche” saranno compensato con crediti d’imposta. Tra queste:

  • tassisti;
  • agricoltori;
  • autotrasportatori con veicoli sopra le 7,5 tonnellate.

Ciò comporterà una riduzione delle entrate effettive da questa operazione a circa 450 milioni di euro.

Il Codacons ha calcolato l’impatto che queste misure avranno su chi guida un’auto o un furgone a gasolio:

Considerata anche l’Iva al 22%, un pieno di gasolio da 50 litri costerà quindi dal prossimo gennaio 2,47 euro in più rispetto a oggi, con un maggior esborso su base annua, ipotizzando due pieni al mese, da +59,3 euro ad autovettura.

Se si considera anche l’incremento da 1,5 centesimi scattato lo scorso maggio, il rincaro complessivo è pari a 3,38 euro a pieno, +81,1 euro all’anno.

L’associazione dei consumatori ha inoltre denunciato che, a fronte di rincari sul diesel quasi garantiti, potrebbero non verificarsi le diminuzioni del costo della benzina che una riduzione delle accise come quella prevista dovrebbe comportare.

A giugno, infatti, era già scattato un primo riallineamento, di 1,05 centesimi. Il Codacons ha fatto sapere:

La manovra del governo prevede una analoga riduzione per l’accisa sulla benzina, ma il ribasso rischia di rimanere solo sulla carta: come già osservato a maggio, quando l’accisa è aumentata di 1,5 centesimi di euro il prezzo del gasolio alla pompa è immediatamente salito, mentre per la verde, pur in presenza di una riduzione dell’accisa da 1,5 centesimi, i ribassi sono stati minimi.

Il riallineamento delle accise tra gasolio e benzina verrà portato a termine su richiesta dell’Unione europea.

Le direttive ETS2 e RED III stabiliscono infatti che gli Stati membri non possano dare sussidi ad attività inquinanti quando esistono alternative che causano meno emissioni di Co2 e sono sostanzialmente equivalenti.

Bruciare gasolio causa danni all’ambiente leggermente più gravi di quelli causati dalla benzina e quindi le accise italiane, che erano nettamente più basse per il diesel, violavano queste norme.

Da qui la decisione di riallinearle.

Il governo ha preferito un aumento limitato (5,10 centesimi di euro) delle tasse sul gasolio a fronte di una diminuzione uguale di quelle sulla benzina, piuttosto che aumentare solamente le accise sul diesel.