“No al taglio del 20 per cento della Pac, è inaccettabile”.
E’ l’appello della Coldiretti di Basilicata rivolto al Parlamento europeo, e rilanciato anche durante le numerose iniziative di piazza, l’ultima ad Ottobre a Bari, con oltre mille tra agricoltori e allevatori lucani.
Spiega l’organizzazione agricola lucana:
“La Commissione europea ha scelto di ridurre le risorse destinate alle politiche agricola e di coesione le uniche realmente comuni e capaci di generare sviluppo equilibrato, coesione territoriale e sicurezza alimentare.
Il bilancio agricolo scenderebbe da 386 miliardi di euro del QFP 2021–2027 a 297,5 miliardi, con ulteriori 6,3 miliardi per la riserva di crisi, la promozione e l’assistenza tecnica.
Sottolinea Coldiretti Basilicata:
“Ma l’aumento della riserva di crisi è solo apparente, poiché gran parte dei fondi è già destinata a compensare gli agricoltori penalizzati da accordi commerciali come il Mercosur, risultando quindi inutilizzabile per affrontare nuove emergenze.
Allo stesso tempo, la voce “Competitività e Società” aumenta fino a 409 miliardi di euro, includendo 175 miliardi per Horizon Europe, con un massiccio trasferimento di risorse verso i settori industriale, digitale e della difesa.
Un’impostazione che conferma la priorità attribuita dalla Commissione ai comparti tecnologici e strategico-militari, a scapito della produzione reale, dell’agroalimentare e dei territori rurali europei”.
Coldiretti a livello nazionale è al lavoro da mesi affinchè il Parlamento europeo ritiri le proposte della Commissione Europea.
Nelle scorse ore il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno incontrato il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per un confronto sui temi centrali del dibattito europeo: i tagli proposti alla Politica Agricola Comune, gli accordi di libero scambio e le prospettive del settore agroalimentare dell’Unione.
Nel corso della riunione, Coldiretti ha consegnato alla Metsola un documento con le proprie proposte per la PAC post 2027 e per il futuro dell’agricoltura europea nell’ambito del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034, definito dalla stessa organizzazione come un pericoloso cambio di paradigma per il futuro dell’Unione.
Cinque i punti chiave del documento:
- difesa della PAC come vera politica comune dell’Unione, mantenendo la sua autonomia giuridica e finanziaria rispetto al Fondo di Partenariato Nazionale e Regionale;
- risorse stabili e indicizzate per gli agricoltori, almeno ai livelli 2021–2027, con fondi destinati esclusivamente agli agricoltori attivi;
- rimessa al centro della strategia europea dell’agroalimentare, con una sezione dedicata all’agricoltura e alla bioeconomia sostenibile all’interno di Horizon Europe;
- clausole di salvaguardia e reciprocità negli accordi commerciali, a partire dal dossier Mercosur, per tutelare la produzione europea e garantire pari condizioni di concorrenza ed infine innovazione, sostenibilità e semplificazione, promuovendo l’uso del digestato come fertilizzante naturale, lo sviluppo dei biocarburanti e la riduzione degli oneri burocratici per le imprese agricole.


































