Si è svolta ieri presso l’Abbazia di San Michele a Monticchio Laghi una Santa Messa dedicata alla memoria di Padre Pio Francesco Marotti, frate francescano scomparso improvvisamente all’età di 74 anni domenica 15 settembre scorso in Amantea, in provincia di Cosenza, dove da circa 20 anni esercitava il suo ministero.
La scomparsa di Padre Pio ha lasciato sgomenta l’intera comunità francescana locale ed i tanti amici e collaboratori che lo hanno conosciuto nel suo percorso di vita, in quanto per 15 anni ha servito la nostra Diocesi, come parroco guardiano del Convento di Sant’Antonio a Melfi, parroco a Rapolla, poi guida della Parrocchia San Nicola e Sant’Andrea di Melfi ed infine parroco di Monticchio.
Padre Pio è stata una figura carismatica e dinamica, capace a Melfi di lasciare un segno indelebile, sono infatti tante le opere da lui compiute assieme ad i suoi collaboratori, in particolare un nutrito gruppo di ragazzi oggi quarantenni che per anni l’hanno sempre affiancato.
L’elenco del suo operato è lunghissimo: partiamo proprio dalla riapertura al culto dell’Abbazia di Monticchio per proseguire con il restauro della Chiesa del Carmine (compreso l’omonima chiesa presente nel Cimitero Monumentale), la trasformazione della Chiesa di San Nicola in locali parrocchiali, con tanto di palco per le recite; la ristrutturazione e l’ampliamento del Convento dei Cappuccini, il Centro Lopa, il Ponte radio sul Monte Vulture, la ristrutturazione del Convento di Sant’Antonio, e soprattutto quella di parte dell’Episcopio con tanto di realizzazione ed apertura del Museo Pinacoteca Diocesano, senza dimenticare la realizzazione della Chiesa di San Francesco a Rapolla.
Numerose sono stante anche le iniziative culturali, partendo dalla nascita della Mediacom, un’associazione che per anni si dedicò a pubblicazioni di pregio come ad esempio il volume “La Basilica Cattedrale ed il Campanile di Melfi” scritto da P. Massimiliano M. Amoroso, e che si prodigò per realizzare il grande sogno dell’architetto Padre Pio Marotti, purtroppo mai realizzato a Melfi, ovvero il Parco della Cultura, una grande occasione che la politica, ai tempi del Giubileo del 2000, non ha saputo cogliere; parco che per certi versi il grande Padre Pio ha realizzato a San Pietro in Amantea con la nascita del Museo della Radio dedicato a San Massimiliano Kolbe.
Importante è stato il suo apporto alla crescita del movimento francescano di Melfi, in quanto dopo dal suo arrivo in città il Convento si trasformò in vero porto di mare, capace di raccogliere attorno ad esso più generazioni, tanto da rilanciare anche i festeggiamenti del Santo, arrivando anche a far realizzare uno stupendo reliquiario in argento e oro, che ancora oggi viene portato in processione nelle occasioni solenni.
Toccante è stata la celebrazione presieduta da Padre Giuseppe Cappello, amico di Padre Pio dal lontano 15 settembre 1980, giorno in cui il giovane Giuseppe Cappello entrò in convento a Frigento (AV), che per assurdo oggi coincide anche con il giorno della morte di Padre Pio Marotti; sulla stessa traccia emotiva è stato l’intervento di Lorenzo Morano, uno dei cosiddetti “ragazzi di Padre Pio”, ovvero uno dei suoi più vicini collaboratori, che da presidente della Pro Humanitate, ha già annunciato che con la sua associazione, assieme agli amici che negli anni furono vicini a Padre Pio e soprattutto assieme ai Frati Minori Conventuali, daranno vita ad iniziative per tenere viva la memoria del frate beneventano, partendo da un concorso fotografico, altra grande passione del frate architetto.