Certe giornate non si raccontano: si custodiscono.
Oggi Pescopagano ne ha vissuta una pregna di tradizione, verità e umanità.
Ecco quanto fa sapere l’Amministrazione:
“Abbiamo vissuto la transumanza: le mucche che dal monte scendono a valle, seguendo un rito antico, lento, carico di significato.
Un gesto che non è solo spostamento, ma memoria viva, identità che cammina, storia che continua.
Dopo una lunga traversata tra Basilicata e Campania, ci siamo ritrovati attorno a una tavola imbandita, semplice e calorosa, ricca di prodotti della casa e di piatti magistralmente cucinati dalle Cuoche di Famiglia, dove ogni sapore raccontava appartenenza e cura.
Abbiamo visto tre generazioni – nonno, figli e nipoti – camminare insieme, unite da una passione reale, costruita sul lavoro, sul sacrificio e sull’amore per la terra.
Una passione che si trasmette con l’esempio, non con le parole.
La vera differenza tra le persone semplici e i cosiddetti nobili non sta nei titoli o nei cognomi, ma nella distanza generazionale dal primo antenato contadino.
Perché, in fondo, veniamo tutti da un contadino.
Oggi siamo stati a casa di contadini.
Ed è lì che abbiamo incontrato la nobiltà più alta: quella dell’animo, dei gesti concreti, dei cuori grandi.
Durante la giornata abbiamo prodotto immagini e video che saranno resi pubblici e conservati negli archivi, diventando un documentario-testimonianza destinato a restare nel tempo e a essere consegnato ai posteri”.

































